Ve lo immaginate Winston Churchill “invitare” Adolf Hitler a non sterminare gli ebrei, a non fare dell’Europa un immenso cimitero. Invitare. Incredibile. A Gaza è in atto la soluzione finale. Due milioni di palestinesi sono carne da macello per i carnefici israeliani, 19 persone, nelle ultime ore, sono morte di fame, centinaia uccise dalle bombe dell’”esercito più morale del mondo”, il “matto di Tel Aviv” ha ordinato di occupare la Striscia e deportarne gli abitanti, e l’appello che segue inizia con la parola “invitare.
«Invitiamo il governo israeliano a revocare immediatamente le restrizioni alla fornitura degli aiuti e a consentire con urgenza alle Nazioni Unite e alle Ong umanitarie di svolgere il loro lavoro salvavita in modo sicuro ed efficace»: questo l’appello contenuto nella dichiarazione congiunta sottoscritta dal ministro degli Esteri, Antonio Tajani, insieme agli omologhi di Australia, Austria, Belgio, Canada, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Islanda, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Olanda, Nuova Zelanda, Norvegia, Polonia, Portogallo, Slovenia, Spagna, Svezia e Regno Unito, e al Commissario Ue per l’Uguaglianza, la Preparazione e la Gestione delle Crisi.
«Invitiamo tutte le parti a proteggere i civili e a rispettare gli obblighi del diritto internazionale umanitario», hanno aggiunto i firmatari.
Il titolare della Farnesina si pavoneggerà di questo eccezionale documento diplomatico. La stampa mainstream, l’Istituto Luce 2.0 denominato Rai, ne darà ampio risalto.
Stanno massacrando un popolo, e questi “invitano”. E se l’invito, come è certo, non verrà preso in considerazione? L’Italia, Signor Ministro degli Esteri, che farà? Richiamerà per consultazioni il nostro ambasciatore a Tel Aviv? In un sussulto di dignità, sospenderà l’infame Memorandum militare con Israele, impedendo così che le armi mede in Italy siano usate per il crimine di genocidio?
E l’Europa? Oltre le parole, adotterà sanzioni contro il criminale di guerra Benjamin Netanyahu? Putin sì, Netanyahu no. Ma non vi vergognate!
Post-scriptum. Se Francesca Albanese ha “peccato”, è per difetto.
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