Gaza: l'Oms denuncia Israele per l'attacco al suo personale e ai magazzini a Deir al-Balah
Top

Gaza: l'Oms denuncia Israele per l'attacco al suo personale e ai magazzini a Deir al-Balah

Secondo l’Oms, la residenza del personale è stata colpita tre volte da raid aerei che hanno provocato incendi e gravi danni, mettendo in pericolo la vita dei dipendenti e delle loro famiglie, inclusi bambini.

Gaza: l'Oms denuncia Israele per l'attacco al suo personale e ai magazzini a Deir al-Balah
Gaza
Preroll

globalist Modifica articolo

22 Luglio 2025 - 10.41


ATF

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha denunciato che l’esercito israeliano ha attaccato la residenza del suo personale e il magazzino principale a Deir al-Balah, compromettendo gravemente le operazioni umanitarie nella Striscia di Gaza.

Secondo l’OMS, la residenza del personale è stata colpita tre volte da raid aerei che hanno provocato incendi e gravi danni, mettendo in pericolo la vita dei dipendenti e delle loro famiglie, inclusi bambini.

Sempre lunedì, i carri armati israeliani sono avanzati per la prima volta nei quartieri sud e est di Deir al-Balah, un’area che Israele ritiene possa nascondere ostaggi. I bombardamenti hanno colpito case e moschee, uccidendo almeno tre palestinesi e ferendone diversi altri, secondo fonti mediche locali.

Il ministero della Sanità di Gaza ha riferito che, nelle 24 ore precedenti, almeno 130 palestinesi sono stati uccisi e oltre 1.000 feriti dai colpi e dagli attacchi israeliani, uno dei bilanci più alti delle ultime settimane.

«I militari israeliani sono entrati nel complesso, costringendo donne e bambini a evacuare a piedi verso al-Mawasi sotto il fuoco attivo. Gli uomini – membri dello staff e familiari – sono stati ammanettati, spogliati, interrogati sul posto e perquisiti sotto la minaccia delle armi», ha denunciato l’OMS.

L’organizzazione ha inoltre riferito che due suoi membri e due familiari sono stati arrestati. Tre di loro sono stati poi rilasciati, ma uno rimane in stato di detenzione. Il direttore generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha chiesto «il rilascio immediato del dipendente ancora detenuto e la protezione di tutto il personale».

Leggi anche:  Israele bombarda la Chiesa della Sacra Famiglia a Gaza: tra i feriti il parroco don Gabriel Romanelli

Deir al-Balah ospita migliaia di sfollati palestinesi fuggiti da altre zone di Gaza in oltre 21 mesi di guerra. Dopo gli ultimi ordini di evacuazione israeliani, centinaia di persone si sono rifugiate a ovest o a sud. Tuttavia, la città rappresenta anche il cuore della risposta umanitaria nella Striscia e i funzionari sanitari avvertono di un rischio imminente di «morti di massa» per fame.

Secondo l’OMS, il sistema sanitario a Gaza è ormai «in ginocchio», tra carenze di carburante, forniture mediche insufficienti e continui afflussi di feriti a causa degli attacchi israeliani.

Il magazzino principale dell’OMS, situato all’interno di una zona di evacuazione, è stato colpito domenica da un attacco che ha innescato esplosioni e un incendio. Nonostante ciò, l’organizzazione ha annunciato che resterà a Deir al-Balah e amplierà le sue attività.

Il portavoce delle Nazioni Unite, Stéphane Dujarric, ha dichiarato che due guesthouse dell’ONU sono state colpite, nonostante Israele fosse stato informato in anticipo della loro ubicazione. «Questi luoghi – come ogni sito civile – devono essere protetti, a prescindere da qualsiasi ordine di evacuazione», ha detto.

Il segretario generale dell’ONU, António Guterres, si è detto «sconvolto dal rapido deterioramento delle condizioni umanitarie a Gaza, dove stanno crollando anche gli ultimi canali vitali per la sopravvivenza della popolazione».

Dujarric ha ribadito che «Israele ha l’obbligo di consentire e facilitare con tutti i mezzi a disposizione l’assistenza umanitaria fornita dalle Nazioni Unite e da altre organizzazioni».

Leggi anche:  Strage di civili a Gaza, 104 morti in un giorno: fame, ospedali al collasso e bambini che muoiono di stenti

L’Ufficio ONU per il Coordinamento degli Affari Umanitari (Ocha) ha confermato che il capo dell’agenzia a Gaza, Jonathan Whittall, ha deciso di restare a Deir al-Balah. Israele, però, ha annunciato che non rinnoverà il suo visto in agosto, accusandolo di essere parziale.

In una serie di messaggi su X, Whittall ha parlato di «condizioni di morte» nella Striscia e ha dichiarato: «Queste morti e sofferenze sono evitabili. Se sono evitabili, ma continuano ad accadere, allora vuol dire che sono intenzionali».

L’agenzia ONU per i rifugiati palestinesi (Unrwa) ha lanciato l’allarme ricevendo «messaggi disperati» da Gaza, anche da parte del proprio personale, che denuncia fame estrema e prezzi del cibo fuori controllo. «Nei nostri magazzini fuori Gaza ci sono scorte alimentari sufficienti per tutta la popolazione per oltre tre mesi. Basta assedio: lasciate entrare gli aiuti in modo sicuro e su larga scala», ha scritto Unrwa su X.

Un residente di Deir al-Balah, Abdullah Abu Saleem, 48 anni, ha raccontato all’AFP: «Durante la notte abbiamo sentito esplosioni potentissime che scuotevano la zona come se fosse un terremoto». Secondo lui, l’origine erano i colpi di artiglieria nella parte sud-centro e sud-est della città.

Mahmud Bassal, portavoce della protezione civile di Gaza, ha riferito che numerose famiglie erano intrappolate nell’area di Al-Baraka a causa dei bombardamenti israeliani.

Leggi anche:  Gaza: almeno otto morti mentre i carri armati israeliani entrano a Deir Al-Balah

Nelle prime ore di martedì, le autorità sanitarie hanno riferito che almeno 12 palestinesi sono stati uccisi e decine feriti quando i carri armati israeliani hanno colpito tende che ospitavano sfollati nel campo di al-Shati, a ovest di Gaza City. Al momento non c’è stata alcuna dichiarazione ufficiale da parte di Israele.

Nel sud della Striscia, il ministero della Sanità ha denunciato che un’unità sotto copertura israeliana ha arrestato lunedì Marwan al-Hams, capo degli ospedali da campo di Gaza e portavoce del ministero stesso, durante un raid che ha ucciso il giornalista palestinese Tamer al-Zaanein e ne ha ferito un altro, davanti a una struttura sanitaria della Croce Rossa.

Un portavoce del Comitato Internazionale della Croce Rossa (ICRC) ha confermato che i loro medici hanno curato feriti dell’incidente, ma non ha fornito dettagli sul loro stato. L’organizzazione si è detta «fortemente preoccupata per la sicurezza» attorno al proprio ospedale da campo.

L’esercito israeliano, contattato, non ha risposto alle richieste di commento.

Lunedì, oltre due dozzine di Paesi occidentali hanno chiesto la fine immediata della guerra, denunciando che la sofferenza ha ormai «raggiunto nuove profondità».

Il ministro degli Esteri israeliano Gideon Saar ha respinto la dichiarazione, sostenendo che la pressione internazionale dovrebbe essere esercitata su Hamas, mentre l’ambasciatore statunitense Mike Huckabee ha definito la lettera congiunta «disgustosa».

Native

Articoli correlati