Propaganda coloniale e pulizia etnica: il futuro di Gaza secondo la ministra israeliana è una Trump Tower
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Propaganda coloniale e pulizia etnica: il futuro di Gaza secondo la ministra israeliana è una Trump Tower

Un video delirante, offensivo e ideologicamente pericoloso: è quello diffuso nei giorni scorsi dalla ministra israeliana dell’Innovazione Gila Gamliel, che ha scelto di promuovere, in piena crisi umanitaria e sotto le bombe, una visione di Gaza trasformata in una “riviera di lusso”

Propaganda coloniale e pulizia etnica: il futuro di Gaza secondo la ministra israeliana è una Trump Tower
La ministra israeliana dell’Innovazione Gila Gamliel
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23 Luglio 2025 - 21.23


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Un video delirante, offensivo e ideologicamente pericoloso: è quello diffuso nei giorni scorsi dalla ministra israeliana dell’Innovazione Gila Gamliel, che ha scelto di promuovere, in piena crisi umanitaria e sotto le bombe, una visione di Gaza trasformata in una “riviera di lusso” con grattacieli scintillanti, yacht, locali notturni e – al centro dello skyline – una Trump Tower.

Nel video, generato con intelligenza artificiale e diffuso su X (ex Twitter), si vedono spiagge dorate e hotel futuristici, tra cui campeggia una gigantesca insegna “Trump”. Le immagini mostrano anche Donald e Melania Trump che passeggiano sul lungomare assieme a Benjamin Netanyahu e sua moglie Sara, mentre fuochi d’artificio illuminano una Gaza completamente trasformata in playground per miliardari. Lo slogan con cui è accompagnato il video è inequivocabile: “O noi o loro!”.Ma c’è di più: insieme al video, la ministra ha rilanciato un documento di nove pagine intitolato “Alternative a una direttiva politica per la popolazione civile di Gaza”, già presentato all’esecutivo israeliano. In esso si ipotizzano trasferimenti di massa “volontari” dei palestinesi, creazione di zone cuscinetto sotto controllo internazionale o arabo, e persino un’amministrazione militare israeliana della Striscia.

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Il piano, mascherato da visione futuristica, si rivela invece un progetto di ingegneria demografica e propaganda coloniale, già definito da molti osservatori internazionali come una strategia di pulizia etnica sotto forma di operazione di marketing. Su X, le reazioni non si sono fatte attendere: “Questo non è sviluppo, è un crimine”, “È questo il vostro piano per Gaza? Un luna park sopra le fosse comuni?”, “Una distopia coloniale che celebra l’espulsione e lo sterminio”.

È il proseguimento di una narrazione disumanizzante che, mentre 2 milioni di persone sono allo stremo, mostra grattacieli immaginari costruiti sulle macerie di ospedali, scuole, chiese, moschee. È un insulto alle vittime e una pericolosa banalizzazione del crimine.

Lo stesso Donald Trump, già a febbraio, aveva rilanciato un’immagine simile di “Trump Gaza” con resort e statue dorate, sempre generate da AI. La ministra Gamliel sembra ora completare il quadro, trasformando un disastro umanitario in un’operazione di esproprio ideologico e mediatico, a uso e consumo della destra israeliana e statunitense.

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Le Nazioni Unite e le organizzazioni umanitarie continuano a lanciare l’allarme su fame, sfollamenti e massacri. Gila Gamliel risponde con un’animazione da spot turistico. Non è solo cinismo politico: è propaganda tossica al limite dell’istigazione al trasferimento forzato di popolazione, in violazione del diritto internazionale.

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