Trump accusa Obama di “tradimento” senza prove: è scontro sulle interferenze russe

Trump ha accusato l’ex presidente Obama di “tradimento”, sostenendo — senza prove — che avrebbe guidato un complotto per collegarlo falsamente alla Russia e sabotare la sua campagna presidenziale del 2016.

Trump accusa Obama di “tradimento” senza prove: è scontro sulle interferenze russe
Obama e Trump
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23 Luglio 2025 - 00.15


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Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha accusato martedì l’ex presidente Barack Obama di “tradimento”, sostenendo — senza fornire alcuna prova — che Obama avrebbe guidato un complotto per collegarlo falsamente alla Russia e sabotare la sua campagna presidenziale del 2016.

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Un portavoce di Obama ha respinto le accuse, definendole “ridicole e un tentativo disperato di distrazione”.

Pur avendo spesso attaccato Obama anche dopo la fine del suo mandato, Trump — tornato alla Casa Bianca lo scorso gennaio — non si era finora spinto fino ad accusare apertamente il suo predecessore di crimini.

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Durante un incontro nello Studio Ovale, Trump ha rilanciato alcune dichiarazioni della sua responsabile dell’intelligence, Tulsi Gabbard, che venerdì scorso aveva minacciato di deferire alcuni ex funzionari dell’amministrazione Obama al Dipartimento di Giustizia per presunte irregolarità nell’elaborazione del rapporto sull’ingerenza russa nelle elezioni del 2016.

Gabbard ha declassificato alcuni documenti, affermando che dimostrerebbero l’esistenza di una “cospirazione traditrice” nel 2016, orchestrata da alti funzionari dell’amministrazione Obama per minare Trump. Accuse che i democratici hanno definito false e dettate da fini politici.

“È tutto lì, è colpevole. Questo è tradimento”, ha dichiarato Trump martedì, senza però offrire alcuna prova concreta. “Hanno cercato di rubare le elezioni, di oscurare la verità. Hanno fatto cose che nessuno avrebbe mai immaginato, nemmeno in altri Paesi.”

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Una valutazione dell’intelligence statunitense pubblicata nel gennaio 2017 aveva concluso che la Russia, tramite disinformazione sui social media, hackeraggi e bot farm, aveva cercato di danneggiare la candidatura della democratica Hillary Clinton e favorire quella di Trump. Tuttavia, lo stesso rapporto affermava che l’impatto concreto di queste operazioni fu limitato e non vi erano prove che i voti fossero stati manipolati.

Un rapporto bipartisan del Senato pubblicato nel 2020 aveva inoltre accertato che Mosca si era servita dell’operatore politico repubblicano Paul Manafort, del sito WikiLeaks e di altri canali per cercare di influenzare le elezioni a vantaggio di Trump.

“Nulla di quanto diffuso la scorsa settimana da Gabbard contraddice la conclusione largamente accettata secondo cui la Russia cercò di interferire nel voto del 2016, senza però riuscire a manipolare i risultati”, ha dichiarato Patrick Rodenbush, portavoce di Obama.

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La pressione su Trump e il caso Epstein

Trump, noto per aver spesso rilanciato teorie del complotto infondate, ha bollato più volte le conclusioni dell’intelligence come una “bufala”. Nei giorni scorsi ha pubblicato sul suo social Truth una falsa clip che mostrava Obama arrestato con le manette nello Studio Ovale.

L’ex presidente repubblicano sembra voler distogliere l’attenzione da altri temi, dopo che parte della sua base conservatrice lo ha incalzato a rendere pubblici nuovi dettagli sul caso Jeffrey Epstein — il finanziere morto suicida in carcere nel 2019 mentre attendeva il processo per traffico sessuale.

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I sostenitori delle teorie complottiste sul caso Epstein hanno chiesto a Trump, che frequentava Epstein negli anni ’90 e 2000, di rendere accessibili gli atti dell’inchiesta.

Quando un giornalista, nello Studio Ovale, gli ha posto una domanda su Epstein, Trump ha deviato l’attenzione attaccando nuovamente Obama e Hillary Clinton.

“La vera caccia alle streghe su cui dovreste indagare è che hanno colto in flagrante il presidente Obama,” ha dichiarato.

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