Israele, carestia come arma: crimini contro l’umanità e genocidio sotto lo scudo della memoria della Shoah
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Israele, carestia come arma: crimini contro l’umanità e genocidio sotto lo scudo della memoria della Shoah

Se Hamas è in grado, dopo oltre venti mesi di guerra, di inscenare una carestia, significa che Israele stesso ammette che la sua operazione per sradicare Hamas è un fallimento, un fallimento sanguinoso. 

Israele, carestia come arma: crimini contro l’umanità e genocidio sotto lo scudo della memoria della Shoah
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Beatrice Sarzi Amade Modifica articolo

24 Luglio 2025 - 19.50


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Usare termini come “Seconda Shoah” non è solo un insulto imperdonabile alla Memoria, ma un crimine contro la verità, e il genocidio che si sta svolgendo, infatti, davanti ai nostri occhi.

Il governo israeliano ha appena accusato Hamas di essere la causa della carestia che regna a Gaza. 

È ancora più schiacciante che, all’inizio, riconosca che, questa carestia esista, mentre i suoi turiferiani, in tutto il mondo, si astengono dal dire che non era altro che una messa in scena e che gli aiuti forniti da Israele e USA erano in gran parte sufficienti. 

E quindi, dalla confessione di Israele, non solo questo aiuto non è sufficiente, ma permette di scatenare la carestia, la parola “carestia” è una citazione di una dichiarazione ufficiale. Ma la parte peggiore di questa confessione è forse altrove:  se Hamas è in grado, dopo oltre venti mesi di guerra, di inscenare una carestia, significa che Israele stesso ammette che la sua operazione per sradicare Hamas è un fallimento, un fallimento sanguinoso. 

Per organizzare una carestia, bisogna aver mantenuto un potere di fastidio in tutto il territorio, nonostante le decine e decine di migliaia di membri, intendo membri di Hamas, non donne e bambini, nonostante tutte le operazioni militari, nonostante tutti i bulldozer che continuano a radere quello che ancora è rimasto in piedi. 

Insomma, è un risultato assolutamente catastrofico, ammesso nei comunicati ufficiali israeliani.

Devo ricordare la mia memoria storica. 

Voglio ricordare le carestie organizzate da Stalin, non solo l’Holodomor dell’Ucraina, ma tutti gli altri, contemporaneamente, in tutta l’URSS, e da Mao durante il suo “Grande balzo in avanti”, quante decine di milioni di morti in quattro anni? 

Tutte, quindi, furono ufficialmente spiegate dalla resistenza dei contadini alle giuste riforme del governo del popolo. Ogni volta, quindi, erano persone che morivano di fame a essere ritenute responsabili della propria morte. 

E vedere un paese come Israele, che gode ancora di un’aura democratica, questa “isola della democrazia” in mezzo alle dittature arabe, che Israele fornisce tale spiegazione che è confusa come il resto.

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E se, di fatto, Hamas avesse questo potere, cosa costerebbe far entrare gli enormi convogli umanitari che aspettano ai confini di Gaza, convogli ONU in cui il cibo viene lasciato marcire ancora oggi; la carestia, ora agita, si sta diffondendo come una scia di polvere in tutto il territorio. 

Se, davvero, l’obiettivo era contrastare l’onnipotenza di Hamas e salvare il popolo, cosa impedisce Israele di farlo?  

E per dimostrare la buona fede israeliana, perché non permettere, con i convogli in attesa l’ingresso dei giornalisti internazionali? 

Fare queste domande significa avere anche delle risposte.

Si tratta solo di morire di fame punendoli, tutti, le 2.000.000.000 persone che restano, secondo i dati ufficiali israeliani, ma, ancora una volta, che fine hanno fatto gli altri 400.000?  

Crimini commessi da Hamas, e questo è un altro crimine contro l’umanità, secondo tutte le definizioni legali. Io dico “un altro”, visto che la prima è la politica degli spostamenti forzati, e ripetutamente, dell’intera popolazione.

Il crimine contro l’umanità è INCRIMINABILE secondo il diritto internazionale, ed è provato, indiscutibile. 

Anche il genocidio è un crimine? Certo che sì, visto che si tratta di distruggere le fondamenta della società civile, non parlo qui di massacri contro civili che sono crimini di guerra, e non necessariamente atti genocidi. 

Sì, difficile dirlo: Israele commette crimini di guerra (attacchi ai civili), crimini contro l’umanità e genocidio, allo stesso tempo.

Il termine “genocidio” richiede una precisione. 

Con stupore, ho scoperto che c’era un disegno di legge approvato per vietarne l’uso su Gaza a causa di “riguardo alla memoria della Shoah”.

Come se la Shoah fosse l’unico genocidio mai avvenuto. 

Questo è così assurdo, così scandaloso che non so nemmeno cosa dire. 

Se la Shoah fosse l’unico genocidio, allora cosa dire del genocidio armeno e del genocidio Tutsi, ma solo riconosciuto come tale dalla legge francese. 

E la Jugoslavia, e l’Ucraina? 

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E, ovviamente, non sto parlando di quello che sta succedendo in Congo, Sudan e altrove. In sintesi, questa appropriazione della parola da parte dell’unico genocidio ebraico è un’ulteriore catastrofe, per non parlare di una stupidità antistorica e di un insulto ai milioni e milioni di esseri umani che, come scrivo, ne sono sottoposti ogni volta in forme particolari.

Il fatto è che questa legge, per quanto stupida quanto ignorante, mi dà ragione: 

l’unica difesa di Israele è il rapimento che questo stato cosiddetto “ebraico” ha fatto dalla memoria del genocidio perpetrato dai nazisti. 

Il giorno in cui capiremo che non c’è alcun rapporto tra ebrei come tali e Israele, che Israele non è la terra degli ebrei, ma di alcuni ebrei, che non sono solo ebrei, ma israeliani, Israele, la politica di Israele non avrà più alcuna giustificazione.

L’orrore non finisce qui, però.

Quante volte ho sentito dire dai informatori dei crimini israeliani, me compresa, frasi come: “Israele sta commettendo una seconda Shoah.”. 

Spesso, addirittura, spiegando che questo era peggio, perché il primo era stato nascosto, mentre questo si svolge davanti agli occhi di tutto il mondo. 

Per me, è altrettanto inaccettabile quanto la politica dei massacri israeliani in vista delle “città umanitarie” e della “spiaggia di Gaza”, perché non è la stessa cosa. 

Il genocidio nazista che non chiamo Shoah, lo ripeto, è un’altra cosa: 

L’obiettivo dei nazisti era sterminare chiunque fosse designato ebreo per il motivo per cui era nato, senza alcun rispetto per nient’altro, e non è a Gaza, come dite voi. Diciamo, “né einsatzgruppen”, intendo un milione di morti, almeno, per sparatoria, né, ovviamente, campi di sterminio. 

Usare termini come “Seconda Shoah” non è solo un insulto imperdonabile alla Memoria, ma un crimine contro la verità, e il genocidio che si sta svolgendo, infatti, davanti ai nostri occhi.

E no, so che fa paura a dirlo, non sono solo gli “ebrei” a fare agli arabi quello che i nazisti hanno fatto loro. Ancora una volta affermare una cosa del genere è sprofondare nel più vile antisemitismo: 

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non sono “gli ebrei”, ma “gli ebrei” e il fatto che siano ebrei è meno importante del fatto che anche loro sono fascisti nascosti sotto lo scudo dei nazisti genocidi. Chi guadagna dal genocidio nazista per commettere i propri crimini. 

Si nascondono sotto questo spaventoso scudo, e profanano la memoria dei loro antenati, ma anche, e soprattutto, la memoria di tutta l’umanità.

Israele, in nome del rilascio degli ostaggi che Hamas riesce sempre a nascondere tra le rovine, commette tre categorie di crimini, due dei quali, secondo il diritto internazionale, sono impugnabili, cioè che obbediscono all’esistenza stessa dello Stato che li commette. 

Questi crimini vanno denunciati e combattuti: 

Israele va boicottato, in tutti i modi, ognuno come può.

Gli Stati europei vanno citati, scandalosamente vigliacchi come sempre, purtroppo, ma, qui, ancor di più a causa di questo rapimento della memoria di Israele, a vietare Israele dalle nazioni fino a quando i criminali non saranno giudicati dalla giustizia internazionale.

Comunque è forza riconoscere l’esistenza, oggi, dei ghetti a Gaza. 

La forza è riconoscere i cosiddetti omicidi casuali, durante la distribuzione di cibo. E sì, uso questa parola: 

il governo fascista di Israele ha diviso la popolazione civile senza potere, per ora, per deportarla interamente in aree impraticabili. 

Le persone, donne e bambini compresi, vengono uccise se si trovano al di fuori di queste linee, o se cercano di passare dall’una all’altra senza un ordine espresso. Questi sono davvero ghetti, tende. 

Con, dentro:  due milioni di persone, sottoposte alla promiscuità,  alla paura quotidiana di tutto,  e alla fame. 

E quei due milioni di persone, secondo i funzionari israeliani, sono “tutte” colpevoli dei crimini di Hamas. Secondo i ministri israeliani, e parte della popolazione israeliana oggi (non mi prenderò la responsabilità di dire quanti), non ci sono “civili innocenti” a Gaza. 


Questa potrebbe essere la premessa di qualcosa che sarebbe molto peggio di quello che vediamo.

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