La Corte Penale Internazionale ha stabilito che l’Ungheria ha violato il diritto internazionale rifiutandosi di arrestare il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu durante la sua visita a Budapest.
Nonostante l’emissione di un mandato d’arresto da parte della Corte penale internazionale (CPI) nel novembre 2024, l’Ungheria ha permesso a Netanyahu di entrare nel paese per una visita ufficiale di quattro giorni, durante la quale ha incontrato il primo ministro Viktor Orbán.
La corte ha affermato che il mancato arresto provvisorio di Netanyahu da parte dell’Ungheria “ha impedito alla Corte di esercitare le proprie funzioni”, e ha deferito la questione all’Assemblea degli Stati Parte, l’organo di governo della CPI, per ulteriori azioni.
Nel frattempo, l’Ungheria ha annunciato l’intenzione di ritirarsi dallo Statuto di Roma nel giugno 2026.