Israele getta la maschera: nessuno Stato per i palestinesi: la furia contro Macron rivela la strategia di Netanyahu
Top

Israele getta la maschera: nessuno Stato per i palestinesi: la furia contro Macron rivela la strategia di Netanyahu

L’annuncio del presidente francese Emmanuel Macron di voler riconoscere lo Stato di Palestina ha scatenato una reazione furibonda e scomposta da parte del governo israeliano

Israele getta la maschera: nessuno Stato per i palestinesi: la furia contro Macron rivela la strategia di Netanyahu
Preroll

globalist Modifica articolo

25 Luglio 2025 - 12.07


ATF

L’annuncio del presidente francese Emmanuel Macron di voler riconoscere lo Stato di Palestina ha scatenato una reazione furibonda e scomposta da parte del governo israeliano, che con queste parole ha mostrato al mondo la sua vera intenzione: impedire in ogni modo la nascita di una Palestina sovrana e indipendente.

“Condanniamo con veemenza la decisione di riconoscere uno Stato palestinese vicino a Tel Aviv dopo il massacro del 7 ottobre”, ha dichiarato il premier Benjamin Netanyahu, definendo il riconoscimento “un regalo ad Hamas” e sostenendo che “uno Stato palestinese in tali termini sarebbe il terreno per la distruzione di Israele e non la convivenza pacifica”.

Le parole del capo del governo israeliano vanno ben oltre la critica diplomatica. Sono un rifiuto esplicito di qualsiasi prospettiva di pace basata sulla coesistenza di due popoli e due Stati. Netanyahu non si limita a respingere l’iniziativa francese: nega apertamente il diritto stesso dei palestinesi all’autodeterminazione. “Cerchiamo di essere chiari. I palestinesi non cercano uno Stato a fianco di Israele; vogliono uno Stato al posto di Israele”, ha affermato, criminalizzando in blocco l’intero popolo palestinese e rafforzando la narrazione tossica che assimila ogni forma di aspirazione nazionale palestinese al terrorismo.

Leggi anche:  Macron annuncia che la Francia riconoscerà lo Stato di Palestina a settembre

Questa non è una posizione difensiva: è una dichiarazione di dominio totale. Israele, per bocca del suo primo ministro, dice chiaramente che non esiste spazio per uno Stato palestinese, che la terra tra il Giordano e il Mediterraneo è tutta israeliana, e che ogni tentativo di legittimare politicamente i palestinesi sarà trattato come un’aggressione.

Anche l’opposizione israeliana si è allineata su posizioni intransigenti. Il leader Yair Lapid ha definito l’annuncio di Macron “un errore morale e un colpo diplomatico (a Israele)”, aggiungendo: “I palestinesi non dovrebbero essere ricompensati per gli attacchi del 7 ottobre o per il loro sostegno ad Hamas”. Nessuna distinzione tra civili, autorità palestinese e milizie: per l’establishment israeliano, l’intero popolo palestinese è collettivamente colpevole.

Il presidente francese, al contrario, ha tracciato una visione razionale e fondata sul diritto internazionale. Macron ha dichiarato che il riconoscimento ufficiale della Palestina avverrà a settembre, in occasione dell’Assemblea Generale dell’ONU. “L’urgente necessità oggi è porre fine alla guerra a Gaza e fornire aiuti alla popolazione civile”, ha detto, chiedendo “un cessate il fuoco immediato che includa il rilascio di tutti gli ostaggi e un massiccio aiuto umanitario al popolo di Gaza”.

Leggi anche:  Macron annuncia che la Francia riconoscerà lo Stato di Palestina a settembre

Macron ha aggiunto che “ci deve essere anche il disarmo di Hamas, la sicurezza per Gaza e gli sforzi per ricostruirla. In definitiva, è essenziale stabilire uno Stato palestinese, garantirne l’esistenza e consentirgli, attraverso il suo disarmo e il pieno riconoscimento di Israele, di contribuire alla sicurezza in Medio Oriente”. Ha poi sottolineato: “Non c’è alternativa”, ribadendo che il riconoscimento dello Stato di Palestina riflette la volontà del popolo francese, “che vuole la pace in Medio Oriente”.

Ma anche questa posizione di equilibrio, che non nega le preoccupazioni israeliane ma cerca una prospettiva condivisa, è stata respinta con arroganza. Il segretario di Stato americano Marco Rubio ha definito la mossa francese “una decisione sconsiderata” che “alimenta la propaganda di Hamas e ostacola la pace”. Un’alleanza ideologica e strategica che si stringe attorno alla negazione di uno Stato palestinese, anche a costo di calpestare ogni principio di diritto internazionale.

In netto contrasto, il vicepresidente dell’OLP Hussein Al-Sheikh ha accolto con favore l’annuncio di Macron, definendolo “un impegno della Francia per il diritto internazionale e per i diritti del popolo palestinese all’autodeterminazione e alla creazione di uno Stato indipendente”.

Leggi anche:  Macron annuncia che la Francia riconoscerà lo Stato di Palestina a settembre

Anche Hamas ha descritto l’iniziativa francese come “un passo positivo” e ha invitato altri Paesi, soprattutto europei, a seguire l’esempio. “Chiediamo a tutti i Paesi del mondo, in particolare alle nazioni europee e a quelle che non hanno ancora riconosciuto lo Stato di Palestina, di seguire l’esempio della Francia”, si legge nella dichiarazione.

Israele non vuole uno Stato palestinese. Non lo vuole da Oslo, non lo ha mai voluto. Oggi, senza più ambiguità, lo dichiara apertamente. E mentre a Gaza si muore di fame, sotto le bombe e tra le macerie, a Tel Aviv si grida allo scandalo perché qualcuno osa ancora parlare di Palestina. Ma se la comunità internazionale continuerà a piegarsi ai diktat israeliani, allora davvero non ci sarà più nulla da salvare: né la pace, né il diritto, né la dignità umana.


Native

Articoli correlati