Papa Leone XVI riprende il non facile lavoro di Papa Francesco per accorciare le distanze con la Chiesa Ortodossa di Mosca. Rapporti che vanno oltre le questioni religiose, e potrebbero incidere sugli sforzi del Vaticano di poter giocare un ruolo di mediazione per avviare nuove e più intense trattative per porre termine alla guerra tra Russia e Ucraina, iniziata da Putin con la decisione di puntare militarmente su Kiev.
In questo quadro, il riservatissimo incontro che Papa Leone XVI ha avuto con il capo del Dipartimento per le Relazioni Ecclesiastiche Esterne del Patriarcato di Mosca, il metropolita Antonio. Lo riporta Reuters.
Oltre ad Antonio – che nella gerarchia della Chiesa di Mosca è considerato quello più propenso a costruire ponti con Roma – hanno preso parte all’incontro altri cinque rappresentanti di alto rango della Chiesa ortodossa russa.
Ufficialmente, i dettagli dell’incontro non sono stati resi noti. Reuters si limita a riportare che l’incontro potrebbe essere stato tenuto, appunto, “forse per cercare di ammorbidire i rapporti tra le chiese, che sono diventati tesi a causa dell’invasione dell’Ucraina”.
Leone XVI, eletto papa all’inizio di maggio, ha proposto il Vaticano come piattaforma per negoziati diretti tra Russia e Ucraina. Proposta che Mosca ha respinto, spiegando che il Vaticano si trova a Roma, capitale di un paese della NATO. Obiezione piuttosto fragile, spia di una volontà di Mosca di proseguire l’azione militare, sperando di potersi poi sedere ad un tavolo di trattative con un “bottino” più consistente di quello fin qui raggiunto.
Comunque, all’inizio di giugno, Leone XVI ha parlato con il presidente russo Vladimir Putin, ripetendo l’invito a lavorare per la pace in Ucraina.
