Gaza, 53 morti in un solo giorno: tra le vittime 32 civili in attesa di aiuti
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Gaza, 53 morti in un solo giorno: tra le vittime 32 civili in attesa di aiuti

Almeno 53 persone sono state uccise da attacchi israeliani sulla Striscia di Gaza nelle ultime ore, secondo quanto riferito da fonti mediche locali.

Gaza, 53 morti in un solo giorno: tra le vittime 32 civili in attesa di aiuti
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27 Luglio 2025 - 20.39


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Almeno 53 persone sono state uccise da attacchi israeliani sulla Striscia di Gaza nelle ultime ore, secondo quanto riferito da fonti mediche locali. Tra le vittime si contano 32 civili che si trovavano in fila per ricevere aiuti umanitari, in un contesto di disperazione crescente e accesso sempre più limitato al cibo e ai beni di prima necessità.

Gli attacchi si sono verificati nonostante le annunciate “pause tattiche” nelle operazioni militari da parte di Israele, ufficialmente dichiarate per consentire la distribuzione degli aiuti alla popolazione palestinese. Tuttavia, il continuo aumento delle vittime e la frequenza degli attacchi mettono in discussione l’efficacia e la reale applicazione di tali pause.

Secondo l’ultimo aggiornamento diffuso dal Ministero della Sanità di Gaza, dall’inizio dell’offensiva militare israeliana, avviata nell’ottobre 2023, il numero totale dei morti ha raggiunto almeno quota 59.821. I feriti sono oltre 144.000. Nelle ultime 24 ore, gli attacchi israeliani hanno provocato 88 morti e 374 feriti in diverse aree dell’enclave.

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Parallelamente, continua ad aggravarsi l’emergenza sanitaria e alimentare. Le strutture ospedaliere di Gaza hanno registrato sei nuovi decessi legati alla malnutrizione, portando a 133 il numero totale delle vittime per fame, tra cui 87 bambini. Il blocco degli accessi, le difficoltà nei rifornimenti e il bombardamento di infrastrutture civili hanno reso pressoché impossibile la distribuzione regolare di generi alimentari e medicinali.

L’accanimento contro i civili inermi, in cerca di aiuti o bloccati in aree densamente popolate, ha suscitato condanne e allarmi da parte di numerose organizzazioni internazionali. Ma gli appelli a un cessate il fuoco permanente e al rispetto del diritto internazionale umanitario restano inascoltati, mentre il bilancio delle vittime continua a crescere.

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