Benjamin Netanyahu convocherà questa settimana il gabinetto di sicurezza per decidere i prossimi passi di Israele nella Striscia di Gaza, dopo il fallimento dei colloqui indiretti di cessate il fuoco con Hamas. Una fonte israeliana di alto livello ha lasciato intendere che una nuova escalation militare potrebbe essere una delle opzioni sul tavolo.
Sabato, durante una visita nel Paese, l’inviato speciale degli Stati Uniti per il Medio Oriente, Steve Witkoff, ha dichiarato di essere al lavoro con il governo israeliano su un piano che potrebbe porre fine alla guerra a Gaza.
Tuttavia, funzionari israeliani hanno anche avanzato ipotesi alternative, tra cui l’ampliamento dell’offensiva militare nella Striscia e l’annessione di alcune aree dell’enclave devastata.
Secondo il canale televisivo israeliano Channel 12, un funzionario dell’ufficio del primo ministro ha riferito che Netanyahu sarebbe orientato verso un’espansione dell’offensiva, con l’obiettivo di prendere il controllo dell’intera enclave palestinese.
In un altro contesto, un esperto delle Nazioni Unite che già più di 500 giorni fa aveva lanciato l’allarme su una presunta campagna deliberata di fame di massa orchestrata da Israele a Gaza, ha affermato che né i governi né le aziende possono oggi dichiararsi sorpresi dall’orrore in atto.
«Israele ha costruito la macchina della fame più efficiente che si possa immaginare. Per quanto sia sempre scioccante vedere persone ridotte alla fame, nessuno dovrebbe fingere sorpresa. Tutte le informazioni erano pubbliche sin dall’inizio del 2024», ha dichiarato al Guardian Michael Fakhri, relatore speciale dell’ONU sul diritto al cibo.