Le immagini di Evyatar David, nella loro messa in scena, studiate per essere disgustose, ignobili, inviate in un momento in cui possono avere maggior effetto, secondo i metodi di Daesh, non faccio differenza tra Hamas e Daesh, per provocare non terrore, o non solo terrore, ma questo tremore di un’intera società, per ricordare, anche, che, Hamas non ha alcuna intenzione di arrendersi o abbandonare la lotta che è ancora lì, nonostante i venti mesi di guerra totale che sono seguiti il 7 ottobre, e che, quindi, la vittoria dell’esercito israeliano è tutt’altro che una vittoria, visto che non è in grado di fermarlo, (e su questo cali una riflessione disgustosa), tutto questo anche nel momento in cui, in tutto il mondo, si sta sviluppando la solidarietà al popolo palestinese a causa della politica di Israele, come se questa trasmissione stesse intenzionalmente minando questa solidarietà, perché le immagini di Hamas illustrano i “falchi” israeliani:
con Hamas, o con i palestinesi del tutto (la differenza è colossale, ma spesso molto sfocata nelle affermazioni), non ci può essere pace, cioè come si dice:
“loro o noi”.
E ovviamente non ci può essere pace con Hamas, che strano.
Hamas sta rubando gli aiuti umanitari in arrivo a Gaza?
Assolutamente, senza dubbio. E basta solo questo fatto a mostrare la sconfitta, anche militare, di Israele; se Hamas è in grado di rubare aiuti umanitari, non solo all’ONU ma all’organizzazione americana istituita da Trump e Netanyahu, che dire del vero potere di Netanyahu?
E’ per dare ad Hamas una capacità di onnipotenza che non ha più, ovviamente: Hamas può rubare qualsiasi convoglio, ma non tutti gli aiuti. E, comunque, questi aiuti, da qualunque parte provengano, su questo, assolutamente tutti gli osservatori concordano, non coprono il 10 per cento del fabbisogno.
Quindi l’uso della fame da parte di Israele come arma di guerra è ancora realtà, e Hamas ha un buon gioco per dire che Evyatar David non sta morendo di fame apposta, perché il suo stato è quello di tutta la popolazione. Per niente, visto il video in sé, affermo, perché il tizio che gli dà da mangiare se osservate, il cui braccio è visibile, sembra in perfetta salute, lui…
Ma la fame colpisce ancora qualcosa come 800.000 persone, secondo i numeri e, ovviamente, sì, queste sono “immagini disgustose”, come ha detto il nostro Presidente Macron, vedere qualcuno in questo stato di malnutrizione.
Nuovo spaventoso gioco degli specchi
Oggettivamente parlando, quindi, l’unico modo per combattere Hamas non è l’esercito, ma un massiccio afflusso di aiuti umanitari controllato a livello internazionale, ovvero l’unico modo per salvare le persone.
Ma gli aiuti restano al confine con Gaza, e ciò che viene paracadutato dall’Europa è ovviamente insufficiente se non vano.
Il piano per la distruzione totale di Gaza e lo sfollamento della popolazione esiste, ufficialmente, dal 23 ottobre, a dire il vero da prima, perché Israele ne ha parlato subito, due-tre settimane dopo il 7 ottobre.
Ce lo dimentichiamo abbastanza velocemente, perché i giorni seguono i giorni e gli orrori seguono gli orrori, e noi siamo chiusi nel calendario.
Tutto era chiaro in quel momento, anche se all’inizio, non potevamo crederci.
Il piano di deportazione, chiamato prima “immigrazione volontaria”, e diventato “migrazione volontaria” per mostrare che la patria dei palestinesi è il resto del mondo arabo, o anche il mondo musulmano, visto che si parla e si parla di Indonesia per ricevere i “volontari”, quel piano, quindi, è ancora in corso messi insieme, in due modi simultanei:
da un lato con la fame, cioè distruggendo psicologicamente una popolazione, distruggendo qualsiasi volontà di resistere, provocando terrore tale che i due milioni di Gaza si trasformino in una sorta di massa amorfa, interamente occupati a pezzi per strapparsi la razione dell’altro che li manterrà vivo.
D’altra parte, con l’esercito di bulldozer che sta finendo di distruggere, in tutto il territorio della striscia di Gaza, quello che le bombe non hanno ancora distrutto, cioè che questi bulldozer, consegnati in massa dagli USA, stanno già iniziando i lavori di costruzione di Gaza Beach: stanno radendo il suolo.
Ricordo, di nuovo, la distruzione di tutti gli archivi dell’amministrazione civile di Gaza, per non parlare di biblioteche e ospedali, in modo che sia diventato impossibile per chiunque provare la proprietà di qualsiasi pezzo di terra.
Questo piano funziona e nulla lo disturba, come se ci fossero due logiche di morte che, alla fine, hanno funzionato insieme:
quella di Hamas, che è stato lo strumento del Likoud per rendere impossibile l’esistenza di uno Stato palestinese, e quella di Netanyahu, che, ancora, se ricordo bene, è sospettato dagli stessi ex capi della Sicurezza Israeliana non solo di essere a conoscenza della preparazione dell’attacco, ricordo l’articolo del New York Times pubblicato poco dopo, ma di aver sgomberato il confine con Gaza per inviare l’esercito, in massa, a sostenere gli ultras dei coloni che hanno afferrato le terre in Cisgiordania.
La forza di questo piano è la logica dell’ODIO SOSTENUTO
Certo che l’intera popolazione palestinese odia gli israeliani, e che l’intera, o, diciamo, la stragrande maggioranza, non fa differenza tra ebrei in generale e israeliani, e questo odio non può, nelle attuali circostanze, essre approfondito ulteriormente, sapendo che metà della popolazione di Gaza ha meno di 18 anni, il che significa che questo odio continuerà…
E ovviamente la popolazione israeliana, stupita dal cinismo abietto di Hamas, dalla violenza della narrazione fatta dagli ostaggi sopravvissuti, e dal massacro del 7 ottobre, dai dettagli di questo massacro, ovviamente sostiene Netanyahu.
Questo è esattamente quello che cercano i co-scenatori dell’orrore che sta avvenendo.
Cosa è successo agli altri ostaggi?
E, allo stesso tempo, qual è il destino delle migliaia e migliaia di persone imprigionate nelle carceri israeliane, dove ci sono anche gli assassini di Hamas ma anche, e purtroppo, tante persone che non hanno nulla a che fare con Hamas, medici, giornalisti, intellettuali, rinchiusi e dispersi.
E questo a cosa serve?
Per Gaza Beach e per Gaza il gas sarà gestito da una joint venture israelo-americana guidata da Jared Kushner.
Anche questa è un’obiezione.
Altre obiezioni sono solo una copertura.
Non nasconderlo, non esibirlo.