Il presidente russo Vladimir Putin ha presentato una proposta ampia per un cessate il fuoco in Ucraina durante un incontro con l’inviato statunitense Steve Witkoff, offrendo di fermare le ostilità in cambio delle regioni orientali ucraine. Lo ha riportato il Wall Street Journal l’8 agosto, citando funzionari europei e ucraini.
Nonostante il presidente degli Stati Uniti Donald Trump abbia affermato che i colloqui tra Witkoff e Putin non hanno rappresentato una svolta nei negoziati di pace, ha annunciato che il 15 agosto incontrerà Putin in Alaska per la prima volta di persona.
Secondo funzionari europei informati da Witkoff, Putin avrebbe detto che la Russia accetterebbe un cessate il fuoco totale se Kiev ritirasse le sue forze dall’oblast di Donetsk, concedendo così a Mosca il pieno controllo di Donetsk e Luhansk, oltre alla Crimea.
Le fonti europee hanno espresso serie perplessità sul piano, temendo che Putin stia solo guadagnando tempo per evitare le sanzioni secondarie proposte da Trump. Altri dubbi riguardano i territori parzialmente occupati di Zaporizhzhia e Kherson: non è chiaro se la linea del fronte verrebbe congelata nella posizione attuale o se la Russia ritirerebbe le truppe da queste zone.
Secondo il WSJ, la proposta di Putin prevede due fasi: Ritiro delle forze ucraine da Donetsk, congelando la linea del fronte. E poi Accordo di pace finale tra Trump e Putin, da negoziare successivamente con il presidente Volodymyr Zelensky.
Attualmente l’Ucraina controlla la parte settentrionale di Zaporizhzhia e Kherson e una porzione dell’oblast di Donetsk.
Negli ultimi giorni, gli Stati Uniti hanno lasciato intendere pubblicamente che uno scambio di territori potrebbe far parte di un accordo di pace. Trump ha detto l’8 agosto che un’intesa tra Mosca e Kiev “probabilmente includerà qualche scambio di territori”, aggiungendo che “alcuni territori verranno recuperati, altri scambiati, a beneficio di entrambe le parti”.
Putin in passato ha avanzato richieste massimaliste per porre fine alla guerra, tra cui la rinuncia dell’Ucraina alla NATO e il ritiro delle truppe da tutte e quattro le regioni che Mosca ha annesso unilateralmente nel 2022, il che implicherebbe la cessione di diverse grandi città ancora sotto controllo ucraino.