Le cronache locali dicono che Olga è stata trovata senza vita da una squadra di operai che al cimitero era incaricato di scavare le fosse.
Siamo a Baley, nel territorio del Trans-Baikal, 54esima regione della Russia, una terra assai distante da Mosca: è qui che Stalin esilia e reprime i Testimoni di Geova.
Il corpo di Olga Sharypova è stato trovato accanto alla tomba del suo Maxim, il figlio di 23 anni, ucciso nella guerra russo-ucraina.
Come ricostruisce “Chita.Ru”, il figlio di Olga, dopo la leva militare aveva firmato un primo contratto per andare al fronte. Ferito, era rientrato a casa, quindi aveva firmato un secondo contratto, tornando dove si combatte.
La guerra di Maxim si è fermata un giorno di giugno, quest’altro giugno di guerra. Olga è stata tra quelle mamme alle quali il corpo del figlio è stato restituito.
Lo ha pianto, poi sepolto, poi pianto ancora, ogni giorno. Così fino al 40esimo giorno di lutto, quando il cuore non le ha retto.
L’ultimo respiro, guardando la foto del suo bel Maxim.
Nei registri dell’ufficio di registrazione e arruolamento militare si legge che Maxim Sharypov ha partecipato alla guerra con l’Ucraina come capo meccanico-autista di un battaglione di carri armati ed è stato ucciso il 23 giugno, nella regione di Donetsk.