Farage inserisce anche i bambini nel suo progetto razzista di deportazione di massa
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Farage inserisce anche i bambini nel suo progetto razzista di deportazione di massa

I bambini sarebbero inclusi nel piano di deportazioni di massa dalla Gran Bretagna lanciato da Reform UK, ha dichiarato Nigel Farage.

Farage inserisce anche i bambini nel suo progetto razzista di deportazione di massa
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26 Agosto 2025 - 18.33


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I bambini sarebbero inclusi nel piano di deportazioni di massa dalla Gran Bretagna lanciato da Reform UK, ha dichiarato Nigel Farage.

Il deputato di Clacton ha presentato l’“operazione ripristino della giustizia”, che il partito descrive come un programma di emergenza quinquennale per trattenere e deportare i migranti irregolari e scoraggiare nuovi arrivi, da attuare in caso di vittoria elettorale. Secondo Farage, nel corso della prima legislatura di un governo Reform potrebbero essere deportati circa 600.000 richiedenti asilo.

Interpellato sul fatto che il piano comprenderebbe anche donne e minori non accompagnati, Farage ha risposto:
“Sí, donne e bambini: chiunque arrivi sarà detenuto. Ho già riconosciuto che la gestione dei minori è una questione molto più complessa e delicata. Ma chi protesta fuori dagli alberghi requisiti per ospitare migranti non lo fa per i pochi bambini arrivati, bensì perché oltre i tre quarti di chi arriva sono giovani maschi senza documenti, provenienti da culture molto diverse dalla nostra, difficilmente assimilabili, che pongono un rischio per donne e ragazze e, in alcuni casi, per la sicurezza nazionale. È chiaro, dunque, quali siano le nostre priorità”.

Le sue parole hanno suscitato dure reazioni da parte di associazioni e partiti. Diverse ong hanno accusato Farage di “disumanizzare persone in fuga da guerre e persecuzioni”. I Liberal Democratici hanno denunciato il progetto come un piano per “stracciare le leggi sui diritti umani”, mentre un ministro laburista lo ha liquidato come “espedienti irrealizzabili”.

Il programma di Reform prevede di ampliare la capacità dei centri di detenzione per richiedenti asilo fino a 24.000 posti e di concludere accordi di rimpatrio con Paesi come Afghanistan, Eritrea e Iran. Il partito stima un costo di 10 miliardi di sterline, compensato – a suo dire – da un risparmio di 7 miliardi sulle spese legate all’immigrazione irregolare nei primi cinque anni.

Reform intende inoltre far uscire il Regno Unito dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo e sostituire l’Human Rights Act con una Carta dei diritti britannica, valida solo per cittadini e residenti legali. Prevede poi una legge che renda tutti coloro che arrivano illegalmente inammissibili per l’asilo, consentendo la loro detenzione fino al rimpatrio.

Farage ha affermato che l’unico modo per fermare le traversate della Manica è “detenere e deportare chiunque arrivi con i barchini”. “Se lo faremo – ha sostenuto – le barche smetteranno di partire nel giro di pochi giorni, perché nessuno pagherà più un trafficante per entrare in questo Paese. Chi arriva illegalmente sarà detenuto, deportato e non potrà mai più restare. Punto”.

Le opposizioni hanno criticato duramente il piano. Il ministro laburista Matthew Pennycook lo ha definito “un’idea buttata giù sul retro di un pacchetto di sigarette”, aggiungendo che è irrealistico pensare che Farage possa negoziare accordi di rimpatrio credibili. La vice-leader LibDem Daisy Cooper ha detto che “questo progetto crolla al primo vaglio” e che “Winston Churchill si rivolterebbe nella tomba” di fronte alla proposta di abbandonare la Convenzione europea dei diritti dell’uomo.

Kolbassia Haoussou, della ong Freedom from Torture, ha commentato: “Questo non è ciò che siamo come Paese. Donne, uomini e bambini vengono nel Regno Unito cercando protezione. Fuggono dagli orrori della tortura in Afghanistan, Sudan, Iran. Hanno bisogno disperato del nostro aiuto. Rinunciare alle convenzioni sui rifugiati e contro la tortura, nate dopo la Seconda guerra mondiale, significherebbe regalare un’arma ai regimi repressivi di tutto il mondo”.

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