Tony Blair a Washington: dal ruolo di mediatore a consulente di Trump per Gaza

L’ex primo ministro britannico Tony Blair ha partecipato a un incontro alla Casa Bianca con Donald Trump per discutere i piani sul futuro di Gaza dopo la guerra, secondo quanto appreso dal Guardian.

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28 Agosto 2025 - 15.45


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L’ex primo ministro britannico Tony Blair ha partecipato a un incontro alla Casa Bianca con Donald Trump per discutere i piani sul futuro di Gaza dopo la guerra, secondo quanto appreso dal Guardian.

Dopo essersi dimesso nel 2007, Blair aveva assunto l’incarico di inviato speciale in Medio Oriente fino al 2015, trascorrendo anni a Gerusalemme nel tentativo di favorire una soluzione a due Stati.

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L’ex leader laburista, oggi 72enne, si trovava a Washington mercoledì per la riunione con Trump. Secondo il sito Axios, erano presenti anche Jared Kushner, genero ed ex consigliere di Trump, e l’inviato per il Medio Oriente Steve Witkoff. Quest’ultimo ha dichiarato che gli Stati Uniti stanno elaborando un piano “molto completo” per il “giorno dopo” la guerra.

In un’intervista a Fox News, Witkoff ha affermato di credere che il conflitto a Gaza possa concludersi nei prossimi quattro mesi: «Lo risolveremo in un modo o nell’altro, certamente prima della fine dell’anno». Riguardo al futuro di Gaza, ha aggiunto: «È un piano robusto, ben intenzionato, che riflette le motivazioni umanitarie del presidente Trump». Per ora, tuttavia, non sono stati resi noti i dettagli.

La Casa Bianca ha ribadito che Trump «vuole che la guerra finisca e che vi siano pace e prosperità per tutti nella regione».

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Sempre a Washington, il segretario di Stato Marco Rubio ha incontrato il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar.

Gli incontri si sono svolti poche ore dopo l’appello di papa Leone XIV, che ha chiesto a Israele di fermare la “punizione collettiva” inflitta alla popolazione di Gaza.

Secondo le autorità sanitarie locali, dieci palestinesi – tra cui due bambini – sono morti di fame nelle ultime 24 ore. Dall’inizio della guerra, almeno 313 persone, di cui 119 bambini, sono decedute per denutrizione a causa dell’assedio israeliano.

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Il pontefice ha implorato il raggiungimento di un cessate il fuoco permanente, l’apertura di corridoi sicuri per gli aiuti umanitari e il pieno rispetto del diritto internazionale, ricordando i divieti relativi alla punizione collettiva, all’uso indiscriminato della forza e agli sfollamenti forzati. Le sue parole, pronunciate davanti a migliaia di persone in Vaticano, sono state interrotte più volte dagli applausi.

Intanto, durante la notte, i carri armati israeliani sono entrati alla periferia di Gaza City, distruggendo abitazioni e costringendo molti residenti a fuggire. I mezzi hanno bombardato il quartiere di Ebad al-Rahman, nella zona nord della città, provocando feriti, mentre le forze israeliane tentavano di aprirsi un varco in vista di una nuova offensiva.

Secondo le autorità sanitarie di Gaza, nelle ultime 24 ore gli attacchi israeliani hanno ucciso almeno 76 persone in diverse aree della Striscia.

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