Ben-Gvir ordina che gli attivisti della flottiglia Sumud siano trattati come terroristi: arresti e confisca delle navi

Itamar Ben-Gvir, ministro dell’ultradestra nel governo Netanyahu, continua a distinguersi come uno dei più pericolosi e provocatori estremisti della scena politica israeliana.

Ben-Gvir ordina che gli attivisti della flottiglia Sumud siano trattati come terroristi: arresti e confisca delle navi
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1 Settembre 2025 - 12.18


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Itamar Ben-Gvir, ministro dell’ultradestra nel governo Netanyahu, continua a distinguersi come uno dei più pericolosi e provocatori estremisti della scena politica israeliana. Ha dichiarato che tutte le navi della flottiglia Sumud saranno confiscate e riutilizzate per le forze dell’ordine israeliane, sostenendo che il sequestro sia legale poiché la flottiglia rappresenterebbe un tentativo illegale di aggirare il blocco, oltre che un atto politico.

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In realtà, le sue azioni e la sua retorica lo dipingono come una figura persino più radicale dei nemici che afferma di combattere. Ben-Gvir arma i coloni, alimenta un clima di violenza permanente e promuove apertamente politiche che sembrano avere come obiettivo non la sicurezza di Israele, ma la cancellazione del popolo palestinese.

Ha ribadito che Israele non tollererà “arresti soft” o rientri silenziosi per i partecipanti alla flottiglia, promettendo “condizioni difficili” di detenzione per creare un deterrente. Una dichiarazione che rivela la sua ossessione punitiva, il gusto per l’umiliazione e la disumanizzazione dell’altro, in totale spregio di principi giuridici e diritti umani fondamentali.

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“Chiunque collabori con Hamas o sostenga il terrorismo riceverà una risposta ferma”, ha detto, piegando ancora una volta la retorica securitaria a un disegno politico che non distingue tra civili e combattenti, e che riduce ogni dissenso a “terrorismo”. “La Marina e le forze dell’ordine sono pronte a qualsiasi minaccia”, ha aggiunto, cercando di presentarsi come paladino della sicurezza nazionale quando in realtà è tra i principali fomentatori di odio e instabilità.

Con simili proclami, Ben-Gvir non difende la sicurezza di Israele: la compromette, trasformando lo Stato in una macchina di oppressione sempre più lontana dai principi democratici e sempre più vicina alla logica brutale dei regimi autoritari.

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