Provocazione israeliana in Libano: attacco ai caschi blu come avvertimento mafioso alla comunità internazionale
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Provocazione israeliana in Libano: attacco ai caschi blu come avvertimento mafioso alla comunità internazionale

Droni israeliani hanno sganciato quattro granate nei pressi dei caschi blu delle Nazioni Unite, nel sud del Libano, vicino al confine con Israele, mentre erano impegnati a rimuovere alcune barricate stradali.

Provocazione israeliana in Libano: attacco ai caschi blu  come avvertimento mafioso alla comunità internazionale
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3 Settembre 2025 - 11.00


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Droni israeliani hanno sganciato quattro granate nei pressi dei caschi blu delle Nazioni Unite, nel sud del Libano, vicino al confine con Israele, mentre erano impegnati a rimuovere alcune barricate stradali. Lo ha reso noto mercoledì la forza di pace, precisando che nessuno è rimasto ferito nell’attacco.

Unifil ha definito l’incidente di martedì mattina “uno degli attacchi più gravi contro il personale e i mezzi della missione” dall’interruzione delle ostilità dello scorso novembre, che aveva posto fine alla guerra durata 14 mesi tra Israele e Hezbollah.

L’esercito israeliano non ha rilasciato alcun commento immediato, secondo quanto riportato dall’Associated Press (AP).

Secondo Unifil, i droni israeliani hanno sganciato quattro granate vicino ai peacekeeper che stavano liberando una strada per consentire l’accesso a una postazione ONU lungo la linea di confine. Una delle granate è caduta a meno di 20 metri, mentre le altre tre sono esplose a circa 100 metri da personale e veicoli. I droni, ha aggiunto la missione, sono poi stati visti rientrare verso Israele.

Sempre secondo l’AP, Unifil ha sottolineato che l’esercito israeliano era stato informato in anticipo delle operazioni di rimozione delle barricate nell’area, a sud-est del villaggio di Marwahin, a meno di un chilometro dal confine. La missione ONU ha dichiarato:

“Per motivi di sicurezza del personale, i lavori sono stati sospesi dopo l’incidente.”

L’attacco è avvenuto pochi giorni dopo che il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha votato all’unanimità per porre fine alla missione di pace nel sud del Libano alla fine del prossimo anno, dopo quasi cinquant’anni di presenza, cedendo alle pressioni di Stati Uniti e Israele.

Per decenni la forza multinazionale di peacekeeping ha svolto un ruolo significativo nel monitoraggio della sicurezza nel sud del Libano, inclusi i periodi di conflitto tra Israele e Hezbollah. La missione è stata però spesso oggetto di critiche sia da una parte che dall’altra, nonché da esponenti dell’amministrazione del presidente statunitense Donald Trump, che ha ridotto i fondi americani destinati all’operazione nell’ambito di una revisione complessiva della politica estera.

Unifil ha ribadito che qualsiasi azione che metta in pericolo i caschi blu o ne ostacoli i compiti è inaccettabile e costituisce una grave violazione del diritto internazionale e della risoluzione che pose fine alla guerra. Ha inoltre ricordato che spetta all’esercito israeliano garantire la sicurezza dei peacekeeper impegnati in attività mandate dal Consiglio di Sicurezza.

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