Gerusalemme, assalitori palestinesi aprono il fuoco a una fermata del bus affollata
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Gerusalemme, assalitori palestinesi aprono il fuoco a una fermata del bus affollata

Assalitori palestinesi hanno aperto il fuoco contro una fermata dell’autobus affollata alla periferia nord di Gerusalemme, uccidendo sette persone e ferendone altre dodici, hanno riferito le autorità israeliane.

Gerusalemme, assalitori palestinesi aprono il fuoco a una fermata del bus affollata
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8 Settembre 2025 - 14.52


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Assalitori palestinesi hanno aperto il fuoco contro una fermata dell’autobus affollata alla periferia nord di Gerusalemme, uccidendo sette persone e ferendone altre dodici, hanno riferito le autorità israeliane.

La polizia ha dichiarato che due uomini armati hanno preso di mira i pendolari in attesa dell’autobus a un incrocio molto trafficato, durante l’ora di punta del lunedì mattina, prima di essere uccisi da un soldato fuori servizio e da un civile presenti sul posto.

Il servizio di ambulanze ha identificato cinque delle vittime: un uomo di 50 anni, una donna sulla cinquantina e tre uomini sulla trentina. Altri undici feriti sono stati soccorsi, sei dei quali in condizioni gravi con ferite da arma da fuoco.

Successivamente, il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Saar, ha riferito che una sesta persona era deceduta, aggiungendo che gli attentatori erano palestinesi provenienti dalla Cisgiordania occupata da Israele.

In visita in Ungheria, Saar ha definito l’episodio un “terribile attentato terroristico” e ha dichiarato: “Siamo in guerra con il terrorismo islamista radicale. L’Europa e la comunità internazionale, ogni Paese, devono ora fare una scelta chiara: stare dalla parte di Israele o dalla parte dei jihadisti”.

Centinaia di membri delle forze di sicurezza sono stati dispiegati nell’area per cercare eventuali altri assalitori o ordigni esplosivi nascosti nei dintorni. L’esercito israeliano ha fatto sapere di aver circondato alcuni villaggi palestinesi nei pressi della città di Ramallah, in Cisgiordania, come risposta all’attacco.

Hamas ha elogiato i due palestinesi definiti “combattenti della resistenza” che, secondo il movimento, avrebbero compiuto l’attacco, senza però rivendicarne la responsabilità. Anche la Jihad islamica palestinese ha lodato l’azione armata, senza rivendicarla direttamente.

La guerra a Gaza ha alimentato un’ondata di violenze sia nei territori occupati della Cisgiordania sia in Israele. Militanti palestinesi hanno ucciso civili e soldati israeliani in Israele e in Cisgiordania, mentre è cresciuto in modo significativo anche il numero di aggressioni dei coloni israeliani contro palestinesi.

Secondo i dati dell’Ufficio umanitario delle Nazioni Unite, dall’inizio della guerra fino a luglio 2025 almeno 49 israeliani sono stati uccisi da palestinesi in Israele o in Cisgiordania. Nello stesso periodo, le forze israeliane e civili israeliani hanno ucciso almeno 968 palestinesi tra Israele e Cisgiordania.

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu si è recato sul luogo dell’attacco insieme al ministro della Sicurezza nazionale, Itamar Ben-Gvir, esponente dell’estrema destra. “La guerra continua, anche a Gerusalemme”, ha dichiarato Netanyahu.

L’attacco è avvenuto all’incrocio di Ramot, all’ingresso nord di Gerusalemme, in un’area occupata da Israele nel 1967 e successivamente annessa, mossa non riconosciuta dall’ONU né dalla maggior parte della comunità internazionale.

Immagini circolate sui social mostrano un mitra Carlo abbandonato sulla scena. Si tratta di armi che possono essere costruite artigianalmente in piccole officine metalliche; modelli prodotti da armaioli in Cisgiordania sono stati già utilizzati in altri attacchi contro israeliani.

Negli ultimi mesi in Israele si sono verificati attacchi sporadici, ma l’ultima sparatoria di massa con vittime risaliva all’ottobre 2024, quando due palestinesi della Cisgiordania aprirono il fuoco su un viale centrale e su una fermata della metropolitana leggera nell’area di Tel Aviv, uccidendo sette persone e ferendone molte altre. In quel caso, la rivendicazione fu del braccio armato di Hamas.

Lunedì la Francia ha condannato con fermezza l’attacco, in un messaggio diffuso sui social. Il presidente Emmanuel Macron ha espresso le proprie condoglianze alle famiglie delle vittime e al popolo israeliano.

“La spirale di violenza deve finire. Solo una soluzione politica potrà restituire pace e stabilità a tutti nella regione”, ha scritto su X.

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