Il ministro degli Esteri polacco Radosław Sikorski ha parlato oggi a Varsavia definendo “senza precedenti” l’attacco “non solo contro il territorio della Polonia, ma anche contro la Nato e l’Unione europea”.
Sikorski ha spiegato che il chargé d’affaires russo è stato convocato questa mattina al ministero degli Esteri polacco per ricevere una nota di protesta, ma ha rifiutato di riconoscere che i droni fossero russi.
Ha poi dichiarato:
“Come sapete, droni russi hanno già sconfinato nello spazio aereo polacco in passato, e non solo droni, anche missili da crociera. Uno di questi, durante questa guerra, è caduto a 10 chilometri da casa mia. Quando uno o due droni sconfinano, si può ipotizzare un malfunzionamento tecnico, ma come vi ho detto, in questo caso si è trattato di 19 violazioni, ed è semplicemente inimmaginabile che possano essere accidentali.”
Il ministro ha confermato che la Polonia ha invocato l’Articolo 4 della Nato per chiedere una discussione sulla minaccia affrontata.
Ha quindi aggiunto:
“Abbiamo invocato l’Articolo 4. Guardate ai precedenti, a cosa è successo quando altri Alleati lo hanno fatto: quando la Turchia lo invocò, sentendosi minacciata dagli eventi aerei durante la guerra civile siriana, vennero inviati ulteriori missili Patriot in Turchia.
Dobbiamo creare ciò che Ursula von der Leyen ha definito oggi al Parlamento europeo, durante il suo discorso annuale sullo Stato dell’Unione: un muro di droni.
Questa è una minaccia non solo per la Polonia. La nuova tecnologia dell’uso massiccio dei droni è una minaccia per tutta l’Ue e la Nato, e dobbiamo affrontarla insieme.”
