Israele intensifica l’offensiva su Gaza City, provocando una nuova ondata di morti e sfollati. Secondo fonti mediche citate da Al Jazeera, almeno 43 palestinesi sono stati uccisi da stamattina in attacchi israeliani in diverse aree della Striscia, di cui 31 solo a Gaza City. Tra le vittime figurano almeno 15 persone che cercavano aiuti umanitari.
L’esercito israeliano stima che nelle ultime settimane circa 200.000 palestinesi siano stati costretti a lasciare Gaza City. Le Nazioni Unite e le organizzazioni per i diritti umani parlano di una catastrofe umanitaria in corso. Amnesty International ha avvertito che l’assalto in atto rischia di avere “conseguenze catastrofiche e irreversibili” per la popolazione.
Secondo il portavoce della Protezione civile di Gaza, Mahmoud Basal, Israele sta colpendo deliberatamente case e blocchi residenziali nei quartieri densamente abitati della città per costringere i civili a fuggire verso il centro e il sud della Striscia, dove però le condizioni umanitarie sono già insostenibili.
Molte famiglie che hanno ricevuto ordini di evacuazione hanno raccontato di non avere rifugi sicuri in cui andare, tornando nelle loro abitazioni distrutte poche ore dopo, mentre i bombardamenti continuavano.
Basal ha denunciato che il trasferimento forzato dei palestinesi in campi sovraffollati e privi del necessario rappresenta “una flagrante violazione del diritto internazionale umanitario” e ha chiesto alla comunità internazionale di fermare la politica israeliana di deportazione di massa.
