Trump e Rubio dimostrano ancora una volta tutta la loro ipocrisia. Quando si tratta di denunciare i processi farsa di Putin contro i dissidenti, tacciono. Quando si tratta di condannare le detenzioni illegali operate da Israele contro civili palestinesi, fanno finta di non vedere. Ma adesso, di fronte a un Paese sovrano come il Brasile che ha avuto il coraggio di applicare la legge e condannare Bolsonaro per il suo tentato golpe, ecco che alzano la voce, minacciano e cercano di delegittimare la magistratura brasiliana.
È un copione già visto: Trump interviene non per difendere la democrazia, ma per proteggere l’impunità dei fascisti e dei nemici della libertà, quelli che, come lui, hanno tentato di rovesciare con la forza la volontà popolare. Rubio, da parte sua, si accoda a questa linea, mostrando di essere più interessato a compiacere il proprio leader che a difendere i principi dello Stato di diritto.
La verità è semplice: chi tace sui crimini di Putin e di Israele ma si scaglia contro il Brasile dimostra di non avere alcuna credibilità morale. E il tentativo di interferire con un Paese sovrano solo per salvare Bolsonaro rivela la vera agenda: non la difesa della democrazia, ma la protezione di una rete internazionale di autoritari e fascisti che sognano di poter agire senza mai pagare per i propri crimini.
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