Le forze israeliane hanno intensificato gli attacchi su Gaza City, causando almeno 106 morti tra i civili palestinesi dall’alba di oggi, tra bombardamenti aerei, artiglieria e decessi legati alla fame forzata. Lo riportano fonti mediche locali e il Ministero della Salute di Gaza, mentre migliaia di residenti fuggono verso sud in mezzo a un’offensiva terrestre in espansione.
Gli attacchi israeliani su Gaza City hanno provocato un bombardamento pesante e incessante, con residenti costretti a evacuare quartieri come Sheikh Radwan e Jabalia. Il bilancio include decine di vittime dirette da raid aerei e colpi di artiglieria, oltre a morti per malnutrizione aggravata dalla restrizione degli aiuti umanitari. Il Ministero della Salute ha confermato che, da questa mattina, i decessi per fame hanno contribuito al totale, portando il numero di vittime correlate alla carestia a oltre 400 dall’inizio del conflitto.
A Gaza City, esplosioni continue hanno colpito edifici residenziali e aree densamente popolate. Un corrispondente di Al Jazeera ha riferito che le bombe cadono ogni 10-15 minuti, senza dare tempo per evacuare, citando residenti intrappolati nonostante gli ordini di sfollamento israeliani. Tra le vittime, molte sono donne e bambini, con almeno 12 minori uccisi in un singolo raid su un edificio nel centro urbano, secondo medici dell’ospedale Shifa. L’offensiva fa parte di un’operazione più ampia per controllare la città, con l’esercito israeliano che ha ordinato l’evacuazione immediata di oltre 900.000 residenti verso zone designate come umanitarie nel sud, ma fonti ONU avvertono di sovraffollamento e mancanza di risorse.
Un’inchiesta delle Nazioni Unite ha concluso oggi che la guerra israeliana su Gaza, durata quasi due anni, costituisce un genocidio, con alti funzionari israeliani accusati di incitamento. Il totale delle vittime palestinesi dal 7 ottobre 2023 supera le 62.000, secondo il tracker del Ministero della Salute. I soccorsi sono in difficoltà, con ospedali come Al-Aqsa e Shifa sopraffatti e forniture mediche limitate. Le autorità palestinesi hanno documentato almeno 35 morti solo a Gaza City nelle ore precedenti, con ulteriori raid che hanno colpito mercati e campi profughi. L’ONU stima che 1,3 milioni di persone, inclusi 350.000 bambini, rimangano intrappolati nel nord nonostante gli appelli all’evacuazione.