“Sospendiamo il sostegno bilaterale al governo israeliano. Si tratta di un segnale importante, che conferma la nostra politica a favore della pace. In particolare, 14 milioni di euro di fondi già stanziati per il periodo 2020-2024. Di tale importo, 4,3 milioni di euro sono stati contrattualizzati, mentre 9,4 milioni di euro rimangono non contrattualizzati. Fino a nuovo avviso, non procederemo all’identificazione congiunta di nuove azioni né alla firma di contratti”. È quanto ha annunciato la commissaria Ue Dubravka Suica, sottolineando che in questo caso l’esecutivo comunitario ha potuto prendere una decisione “indipendente”.
Secondo fonti Ue, la sospensione riguarda anche una parte significativa del commercio preferenziale tra Unione Europea e Israele, stimata al 37% del totale. I media europei riportano che questa misura è parte di un pacchetto che include anche sanzioni mirate contro ministri israeliani considerati “estremisti”, coloni violenti e membri di Hamas.
È stato inoltre precisato che non saranno toccati i fondi destinati a lotta contro l’antisemitismo (20 milioni di euro), alla promozione della vita ebraica (sostegno a Yad Vashem), né quelli rivolti alla società civile (circa 10,2 milioni di euro) e agli sforzi congiunti di pace, che continueranno con uno stanziamento medio di 5 milioni l’anno.