A Mosca, la notte è iniziata con l’emergenza di dover fronteggiare un attacco di droni ucraini.
L’attacco, che segue di poche ore quello a un luogo simbolo del potere moscovita, ha messo in crisi il traffico aereo: un aeroporto ha dovuto sospendere le operazioni e video diffusi da SHOT mostrano aerei di linea costretti a volare a bassissima quota per schivare i droni.
Già nella tarda notte di domenica, droni ucraini avevano colpito in Crimea il sanatorio di Foros, struttura storica risalente all’epoca sovietica. Secondo Sergei Aksyonov, capo della Crimea annessa nominato da Mosca, uno dei droni è caduto all’interno del complesso e un altro su un edificio scolastico del villaggio.
Il bilancio ufficiale delle autorità russe è di tre morti e 16 feriti, di cui 12 ricoverati in ospedale e quattro in gravi condizioni. Il ministero della Difesa russo ha ammesso che nell’area del sanatorio sono presenti strutture militari.
In epoca sovietica, il sanatorio di Foros era la residenza d’inverno dell’élite del partito e del presidente dell’URSS. Dopo il crollo sovietico era stato acquistato dall’oligarca ucraino Ihor Kolomoisky e, in seguito all’annessione della Crimea, nazionalizzato da Mosca. Negli ultimi anni, secondo i media ucraini, era diventato meta di vacanza degli alti funzionari russi.
Secondo il canale Telegram “Attenzione, notizie”, al momento dell’attacco era in corso un banchetto solenne presso l’hotel Luciano Wellness & SPA Foros. L’analista militare Yan Matveev ha dichiarato a Dozhd che “forse c’erano ufficiali militari di alto rango”, sottolineando la natura inedita dell’attacco a un obiettivo rimasto intatto per tutta la guerra.
Il canale “Crimean Wind” ha aggiunto che all’interno del sanatorio vi fossero “ospiti molto importanti”, senza specificare chi. Alcuni canali ucraini hanno persino ipotizzato la presenza del “capo” della regione di Kherson nominato da Mosca, notizia smentita dalla Tass.
