L'Europa avverte Israele di non annettere la Cisgiordania altrimenti ci saranno sanzioni
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L'Europa avverte Israele di non annettere la Cisgiordania altrimenti ci saranno sanzioni

Secondo fonti diplomatiche, diversi funzionari europei hanno avvertito Israele di non procedere con l’annessione di parti della Cisgiordania occupata come rappresaglia al riconoscimento dello Stato di Palestina

L'Europa avverte Israele di non annettere la Cisgiordania altrimenti ci saranno sanzioni
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22 Settembre 2025 - 18.46


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Secondo fonti diplomatiche, diversi funzionari europei hanno avvertito Israele di non procedere con l’annessione di parti della Cisgiordania occupata come rappresaglia al riconoscimento dello Stato di Palestina da parte di alcuni Paesi occidentali.

Domenica Regno Unito, Australia e Canada hanno riconosciuto formalmente la Palestina, una decisione storica che ha messo tre importanti alleati degli Stati Uniti in rotta di collisione con l’amministrazione Trump e che ha suscitato l’immediata e rabbiosa reazione di Israele. Lunedì anche il Portogallo ha annunciato il riconoscimento, mentre la Francia è attesa questa settimana a fare lo stesso durante l’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York.

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha condannato le decisioni, sostenendo che il riconoscimento “premia il terrorismo di Hamas”. Ha aggiunto: “Abbiamo raddoppiato gli insediamenti ebraici in Giudea e Samaria [Cisgiordania] e continueremo su questa strada”.

Le forze più oltranziste del governo, come il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich e il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben-Gvir, hanno chiesto l’annessione totale della Cisgiordania come risposta alle dichiarazioni occidentali. Smotrich ha scritto su X:

“I giorni in cui la Gran Bretagna e altri Paesi decidevano il nostro futuro sono finiti. L’unica risposta a questa mossa anti-israeliana è la sovranità sulla storica patria del popolo ebraico in Giudea e Samaria e la rimozione definitiva dal tavolo dell’assurdità di uno Stato palestinese”.

La ministra degli Esteri britannica, Yvette Cooper, ha dichiarato alla BBC di aver messo in guardia Israele dal procedere con annessioni in risposta al riconoscimento del Regno Unito, che ha un significato particolare alla luce del ruolo storico di Londra nella creazione di Israele dopo la seconda guerra mondiale. Cooper ha spiegato:

“Abbiamo chiarito che questa decisione è il modo migliore per garantire la sicurezza di Israele e dei palestinesi. È una scelta che riguarda la pace, la giustizia e soprattutto la sicurezza del Medio Oriente, e continueremo a lavorare con tutti gli attori della regione per raggiungere questo obiettivo”.

Il Regno Unito ha riconosciuto lo Stato palestinese in via provvisoria sui confini del 1967, precedenti all’occupazione israeliana della Striscia di Gaza e della Cisgiordania. Ciò aprirà la strada a piene relazioni diplomatiche, con la probabile promozione del capo missione palestinese a Londra, Husam Zomlot, a rango di ambasciatore.

Leggi anche:  La Ue 'osa' ipotizzare sanzioni e da Israele arrivano subito parole arroganti di minaccia

Secondo il Financial Times, se Israele dovesse comunque procedere con un’annessione, i funzionari europei valuterebbero misure come restrizioni commerciali sugli insediamenti, ulteriori sanzioni contro i coloni violenti e l’adozione formale del parere consultivo emesso lo scorso anno dalla Corte internazionale di giustizia dell’ONU, che ha giudicato l’occupazione israeliana contraria al diritto internazionale.


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