Donald Trump dovrebbe annunciare un presunto legame tra alcuni antidolorifici da banco e l’autismo, sollevando preoccupazioni tra le principali associazioni mediche, dopo che il segretario alla Sanità, Robert F. Kennedy Jr., ha promesso di individuare una “causa” del disturbo.
Secondo indiscrezioni, il presidente intende sostenere l’esistenza di un collegamento tra l’autismo e l’assunzione in gravidanza di paracetamolo, il principio attivo contenuto nel diffusissimo Tylenol.
Le maggiori organizzazioni mediche hanno sempre considerato sicuro il paracetamolo, pur raccomandando alle donne in gravidanza di consultare il proprio medico prima dell’uso, come per qualsiasi farmaco.
Fonti dell’amministrazione avrebbero inoltre anticipato l’intenzione di presentare il leucovorina — una forma di vitamina B9, conosciuta anche come acido folinico — come possibile trattamento.
L’annuncio arriva dopo una revisione di studi condotta da Harvard, secondo cui l’esposizione al Tylenol durante la gravidanza potrebbe aumentare il rischio di autismo e altri disturbi dello sviluppo neurologico nei bambini. Altri studi, tuttavia, non hanno rilevato alcuna correlazione.
La portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha dichiarato che le donne “vogliono risposte”, sottolineando la confusione diffusa riguardo a quello che ha definito “il rapido aumento dei casi di autismo in questo Paese”.
Le diagnosi di autismo sono effettivamente cresciute negli ultimi vent’anni, ma gli esperti attribuiscono l’aumento soprattutto a una maggiore consapevolezza e a una definizione più ampia del disturbo. Kennedy, noto per le sue posizioni complottiste e per lo scetticismo sui vaccini, continua invece a sostenere teorie screditate che attribuiscono all’immunizzazione di routine la responsabilità dell’incremento delle diagnosi.
Perché la linea Trump-Kennedy sull’autismo è scientificamente sbagliata e pericolosa
La posizione attribuita alla linea Trump-Kennedy, che collega l’autismo all’uso di paracetamolo (acetaminofene, principio attivo del Tylenol) durante la gravidanza e promuove la leucovorina come trattamento, si basa su interpretazioni selettive e non supportate dal consenso scientifico. Questa visione ignora evidenze consolidate, esagera rischi non provati e perpetua teorie complottiste, come quelle sullo scetticismo vaccinale di Robert F. Kennedy Jr.
Le principali autorità sanitarie — tra cui i CDC (Centers for Disease Control and Prevention), la FDA (Food and Drug Administration), l’ACOG (American College of Obstetricians and Gynecologists) e la SMFM (Society for Maternal-Fetal Medicine) — ribadiscono che il paracetamolo, se assunto correttamente e sotto controllo medico, è sicuro durante la gravidanza. Gli studi peer-reviewed più solidi non hanno trovato un nesso causale tra l’assunzione del farmaco e l’autismo.
Promuovere ipotesi non dimostrate significa gettare discredito sulla medicina basata sulle evidenze e rischia di minare la fiducia del pubblico nei professionisti sanitari. Inoltre, alimentare paure infondate può portare le donne incinte a evitare cure necessarie, con conseguenze gravi per la loro salute e per quella del nascituro.