Trump protettore di nazisti e golpisti designa Antifa 'organizzazione terroristica'

Donald Trump ha fatto quello che aveva minacciato: la Casa Bianca ha annunciato la firma del decreto che designa Antifa, il movimento antifascista di estrema sinistra, come “organizzazione terroristica”.

Trump protettore di nazisti e golpisti designa Antifa 'organizzazione terroristica'
Donald Trump
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23 Settembre 2025 - 11.08


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Donald Trump ha fatto quello che aveva minacciato: la Casa Bianca ha annunciato la firma del decreto che designa Antifa, il movimento antifascista di estrema sinistra, come “organizzazione terroristica”. Un atto che va ben oltre la propaganda e diventa ora un’arma istituzionale contro chi si oppone al suprematismo bianco e al fascismo in versione americana.

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Dal proclama al decreto: la promessa mantenuta

Pochi giorni fa Globalist aveva anticipato le intenzioni di Trump, che dichiarava apertamente di voler inserire Antifa nella lista nera del terrorismo. Ora la promessa è stata mantenuta. Il paradosso è che l’ex presidente, mentre criminalizza chi combatte il razzismo e la violenza neofascista, continua a difendere o minimizzare le azioni dei gruppi che hanno tentato di sovvertire la democrazia.

Basti ricordare il suo atteggiamento dopo l’assalto al Congresso del 6 gennaio: Trump esitò a condannare i golpisti, definendoli addirittura “patrioti arrabbiati”, mentre i Proud Boys e altre milizie suprematiste ricevevano lodi indirette e complicità.

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Due pesi e due misure

Il messaggio politico è chiaro: proteggere i golpisti, criminalizzare gli antifascisti. La violenza neonazista, i simboli confederati sventolati a Capitol Hill, le milizie armate che marciano intimidendo le minoranze vengono derubricati a “espressioni di libertà”. Al contrario, chi si richiama all’antifascismo viene trattato come nemico interno e terrorista.

Un doppio standard che rivela la strategia trumpiana: colpire chi rappresenta un ostacolo alla normalizzazione dell’estrema destra e all’egemonia del suprematismo bianco.

L’uso politico della “lotta al terrorismo”

Definire Antifa come organizzazione terroristica significa autorizzare misure eccezionali di sorveglianza e repressione, trasformando il dissenso politico in questione di sicurezza nazionale. Non si tratta solo di un atto simbolico: è un modo per delegittimare ogni opposizione sociale e politica, per mettere a tacere movimenti scomodi e alimentare la narrativa che associa il progressismo e l’antirazzismo alla violenza.

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Un’America capovolta

È l’America rovesciata di Trump: chi difende valori democratici, la memoria della Resistenza e l’uguaglianza dei diritti viene perseguito; chi predica odio e invoca la violenza riceve coperture e legittimazione.

Come già scriveva Globalist, Trump non è mai stato tenero con gli antifascisti, mentre ha offerto sponde e indulgenza ai nostalgici del Ku Klux Klan, ai suprematisti e ai negazionisti. La firma di oggi non è un atto isolato, ma l’ennesimo tassello di una deriva autoritaria che colpisce la società civile e apre la strada a un’ulteriore radicalizzazione della destra americana.

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