Netanyahu rilancia la sfida criminale al mondo e nega il diritto dei palestinesi ad avere un loro stato

Benjamin Netanyahu ha annunciato che nel suo prossimo intervento all’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York “denuncerà” i leader dei Paesi occidentali che hanno deciso di riconoscere uno Stato palestinese indipendente

Netanyahu rilancia la sfida criminale al mondo e nega il diritto dei palestinesi ad avere un loro stato
Benjamin Netanyahu
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25 Settembre 2025 - 10.35


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Mentre a Gaza si consuma un genocidio sotto i bombardamenti e l’assedio israeliano, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha annunciato che nel suo prossimo intervento all’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York “denuncerà” i leader dei Paesi occidentali che hanno deciso di riconoscere uno Stato palestinese indipendente.

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“Davanti all’Assemblea generale dirò la nostra verità: la verità sui cittadini di Israele, sui nostri soldati dell’IDF e sul nostro Paese”, ha dichiarato Netanyahu giovedì mattina sulla pista dell’aeroporto Ben Gurion, ignorando le responsabilità di Israele nei massacri in corso.

“Denuncerò quei leader che, invece di condannare assassini, stupratori e incendiari di bambini, vogliono concedere loro uno Stato nel cuore della Terra d’Israele. Questo non accadrà”, ha aggiunto, equiparando ancora una volta l’intero popolo palestinese al terrorismo.

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La questione dello Stato palestinese, dopo i recenti riconoscimenti arrivati da Paesi come Regno Unito, Francia, Canada e Portogallo, sarà al centro degli incontri di Netanyahu a margine dei lavori dell’ONU, così come del colloquio previsto lunedì a Washington con il presidente statunitense Donald Trump.

Prima della partenza, Netanyahu ha precisato che con Trump discuterà delle opportunità aperte dalle guerre condotte da Israele: dall’attacco a Gaza al conflitto aereo con l’Iran dello scorso giugno, fino ad altre operazioni militari che, secondo lui, avrebbero creato nuove possibilità di relazioni con altri Paesi mediorientali.

“A Washington incontrerò per la quarta volta il presidente Trump per parlare delle grandi opportunità che le nostre vittorie ci hanno portato, ma anche della necessità di completare gli obiettivi della guerra: riportare a casa tutti gli ostaggi, sconfiggere Hamas ed estendere il cerchio di pace apertosi dopo la storica vittoria contro l’Iran nell’‘Operazione Leone Risorgente’ e altre operazioni che abbiamo condotto”, ha affermato Netanyahu.

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Mercoledì, il premier aveva già chiarito che i riconoscimenti internazionali di uno Stato palestinese non obbligheranno Israele a riconoscerne l’esistenza.

“La vergognosa capitolazione di alcuni leader al terrorismo palestinese non obbliga in alcun modo Israele. Non ci sarà nessuno Stato palestinese”, si legge in una nota del suo ufficio.

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