Gaza, attacco a Lucia Goracci: la destra l'accusa di essere una 'negazionista' del 7 ottobre
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Gaza, attacco a Lucia Goracci: la destra l'accusa di essere una 'negazionista' del 7 ottobre

L’Ordine dei giornalisti e l’Usigrai hanno subito espresso solidarietà nei confronti della giornalista, condannando l’accusa lanciata “in sua assenza” e definendola un ingiustificato attacco alla sua professionalità e al servizio pubblico.

Gaza, attacco a Lucia Goracci: la destra l'accusa di essere una 'negazionista' del 7 ottobre
Lucia Goracci
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29 Settembre 2025 - 17.58


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Si infiamma il dibattito dopo l’attacco pubblico del senatore Maurizio Gasparri all’inviata Rai Lucia Goracci. Gasparri, intervenendo alla trasmissione Re Start su Rai 3, l’ha accusata di essere “negazionista del 7 ottobre”, affermando che “ha detto che non è vero che sono stati bruciati bambini. La Goracci si vergogni”.

L’Ordine dei giornalisti e l’Usigrai hanno subito espresso solidarietà nei confronti della giornalista, condannando l’accusa lanciata “in sua assenza” e definendola un ingiustificato attacco alla sua professionalità e al servizio pubblico.

Dal fronte politico, il deputato Alessandro Cattaneo (Forza Italia) ha sostenuto Gasparri, affermando che “negare i crimini efferati compiuti da Hamas, come quello di bruciare i bambini israeliani … non è giornalismo, né informazione. È partigianeria”.

Nel frattempo, Pd e componenti della Commissione di Vigilanza Rai denunciano “intimidazione politica” e “abuso di ruolo”, rivendicando che attacchi simili non possono essere tollerati in uno Stato che si dichiara fondato sul pluralismo dell’informazione.


La posizione di Fratoianni e dei Tg3

Nicola Fratoianni (Avs) ha definito l’attacco di Gasparri meschino, rivolgendo solidarietà a Goracci: «Continuerà a lavorare con autonomia e indipendenza, come tanti suoi colleghi in Rai».

Leggi anche:  "Il rap è morto”: Ghali contro i colleghi che non si schierano a favore dei palestinesi

Il Comitato di redazione del Tg3, dal canto suo, ha ribadito che Lucia Goracci ha sempre operato con rigore e correttezza, citando fonti, e che non può essere denigrata senza avere la possibilità di replicare. Ha inoltre chiesto che il Governo eserciti pressione su Israele affinché permetta agli inviati italiani e internazionali di accedere a Gaza per poter raccontare ciò che accade.

Il Tg3 ha ricordato anche le difficoltà che affronta ogni giorno: la progressiva riduzione dell’organico, la mancata sostituzione dei pensionamenti, lo svuotamento della rete, e la necessità di restare fedeli al pubblico nonostante queste condizione sfavorevoli.


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