La Spagna adotta una linea di fermezza nei confronti degli Stati Uniti, a differenza dell’Italia che negli ultimi mesi ha mostrato un atteggiamento di totale subalternità a Washington. Il ministro spagnolo dell’Economia, Carlos Cuerpos, ha dichiarato oggi che l’uso delle basi militari di Rota (Cadice) e Morón de la Frontera (Siviglia) da parte di navi o aerei statunitensi “è retto dai trattati internazionali” e ha assicurato che l’esecutivo iberico si “sforza” per collaborare con le autorità americane “per evitare il transito” di mezzi con armamenti diretti a Israele.
Intervenendo alla radio pubblica Rne, Cuerpos non ha confermato né smentito le informazioni pubblicate da El País, secondo cui Madrid avrebbe già vietato l’uso delle due basi per il passaggio di navi o aerei con armi destinate a Tel Aviv, in applicazione dell’embargo deciso dal governo.
Il ministro ha ribadito che la Spagna continuerà a rispettare l’accordo bilaterale con gli Stati Uniti, ma ha sottolineato che esiste “un contatto continuo” con le autorità americane sulla gestione delle installazioni. “A partire da lì, le operazioni all’interno delle basi militari sono regolate sulla base dei trattati internazionali e lo sforzo è nel collaborare con le autorità americane per evitare questo passaggio” di armi dirette a Israele, ha aggiunto Cuerpos.
La presa di posizione di Madrid mostra una chiara volontà politica: salvaguardare la sovranità nazionale e tenere fede agli impegni internazionali senza cedere a pressioni esterne. Una postura ben diversa da quella del governo italiano, che continua a permettere senza esitazioni l’uso del proprio territorio per operazioni militari statunitensi anche quando queste appaiono in contraddizione con il diritto internazionale e con la crescente richiesta di pace proveniente dall’opinione pubblica.