Il nuovo piano di Donald Trump per Gaza “non può sostituire un’azione internazionale urgente volta a proteggere i civili e ad assicurare responsabilità per i gravi crimini commessi durante la guerra di Israele contro i palestinesi”. Lo afferma Human Rights Watch (HRW), che critica duramente il progetto presentato dalla Casa Bianca.
Secondo l’organizzazione, il piano in 20 punti del presidente statunitense non affronta in modo diretto le questioni dei diritti umani né la responsabilità per le violazioni più gravi. HRW ha invitato i governi a imporre embargo sulle armi, sanzioni mirate e a sostenere il lavoro della Corte penale internazionale (CPI), in linea con i propri obblighi legali di prevenire e fermare le violazioni commesse da tutte le parti in conflitto — indipendentemente dai progressi o meno del piano Trump.
“I due anni trascorsi dal 7 ottobre 2023 hanno visto un flusso apparentemente infinito di atrocità contro i civili, senza che vi sia stato alcun segnale di giustizia o di tregua”,
ha dichiarato Omar Shakir, direttore per Israele e Palestina di Human Rights Watch.
“I governi non dovrebbero attendere l’adozione del piano di Trump, o di qualsiasi altro, per intervenire e impedire ulteriori sofferenze alle persone più a rischio.”
Human Rights Watch ha inoltre sottolineato che l’enorme distruzione di Gaza e la sistematicità degli attacchi israeliani rappresentano “la prova del disprezzo del governo israeliano per i propri obblighi previsti dal diritto internazionale”.
In altre parole, mentre la Casa Bianca promuove una “soluzione politica” che evita di nominare le responsabilità, le organizzazioni per i diritti umani ricordano che senza giustizia non potrà esserci pace né ricostruzione per il popolo di Gaza.