Secondo quanto riferisce Reuters, il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef) ha dovuto sospendere una missione già approvata per trasferire due neonati da Gaza City, dopo che non è arrivata l’autorizzazione alla sicurezza israeliana. Le operazioni militari, infatti, continuano nonostante il nuovo accordo di cessate il fuoco.
I due bambini fanno parte di un gruppo di 18 neonati ricoverati negli ospedali del nord di Gaza, che le agenzie ONU stanno cercando di evacuare mentre prosegue l’assalto israeliano all’area urbana più grande dell’enclave.
Entrambi i neonati, di meno di un mese di vita, sono rimasti nelle incubatrici dell’ospedale Al Helo, poiché non è stato possibile trasferirli in sicurezza insieme ai loro genitori, fuggiti dal nord insieme a centinaia di migliaia di persone, ha riferito l’Unicef.
“Li abbiamo messi sul retro dell’auto e portati nel nostro ufficio, in attesa del via libera per uscire. Purtroppo quell’autorizzazione non è arrivata”, ha raccontato Hamish Young, coordinatore delle emergenze dell’Unicef, in un messaggio inviato da Gaza City a Reuters, mentre in sottofondo si sentivano raffiche di mitragliatrice.
Il Cogat, il dipartimento dell’esercito israeliano che supervisiona gli aiuti diretti a Gaza, non ha risposto immediatamente alla richiesta di commento. In passato, ha respinto le accuse secondo cui Israele ostacolerebbe i trasferimenti medici.
L’Unicef ha diffuso immagini che mostrano i neonati avvolti in coperte pesanti all’interno di un veicolo delle Nazioni Unite, scattate durante la missione durata 14 ore.
Young ha spiegato che i bambini sono stati poi riportati nelle incubatrici dell’ospedale Al Helo, già colpito da bombardamenti il mese scorso, e che le attività militari in corso rendono impossibile ogni ulteriore tentativo di evacuazione.
“Ci sono ancora droni e quadricotteri che sorvolano la zona e si sentono pesanti colpi di arma automatica. Ma siamo determinati a riportare questi bambini dai loro genitori nel sud”, ha dichiarato.
Secondo un funzionario israeliano, il cessate il fuoco entrerà in vigore entro 24 ore dalla riunione di gabinetto prevista per giovedì sera, nell’ambito della prima fase del piano statunitense per porre fine alla guerra.
L’Unicef ha precisato che i due neonati sono in buona salute e potranno rimanere con i loro genitori una volta riuniti a Deir al-Balah, nel sud della Striscia. Tuttavia, almeno un bambino in attesa di trasferimento è morto, e altri condividono le stesse maschere d’ossigeno in ospedali sovraffollati, riferiscono le agenzie ONU.
