A San Pietroburgo, manette alla leader di un gruppo musicale da strada: canzoni scomode al regime
Top

A San Pietroburgo, manette alla leader di un gruppo musicale da strada: canzoni scomode al regime

Diana "Naoko" Loginova lascia in manette il tribunale di San Pietroburgo. Studentessa di 18 anni, "Naoko" frequenta il Collegio di Musica Rimsky-Korsakov ed è la voce della band di strada Stoptime.

A San Pietroburgo, manette alla leader di un gruppo musicale da strada: canzoni scomode al regime
Diana "Naoko" Loginova, arrestata per le sue canzoni
Preroll

globalist Modifica articolo

16 Ottobre 2025 - 23.13


ATF

Diana “Naoko” Loginova lascia in manette il tribunale di San Pietroburgo. Studentessa di 18 anni, “Naoko” frequenta il Collegio di Musica Rimsky-Korsakov ed è la voce della band di strada Stoptime.

“Naoko” è stata arrestata e processata perché accusata di “screditare” l’esercito e di aver organizzato una manifestazione in violazione delle rigorosissime norme che in Russia dominano l’ordine pubblico. Dell’arresto riferiscono le pubblicazioni locali “Fontanka”, “Bumaga” e “Rotunda”.

Diana Loginova era stata arrestata il giorno prima. La ragazza ha trascorso la notte alla stazione di polizia. Oggi è stata portata al tribunale distrettuale Dzerzhinsky di San Pietroburgo. Incrociando i giornalisti, la ragazza non ha fatto alcun commento se non un cuoricino con le mani rivolto a chi la riprendeva.

Secondo Bumaga, anche il chitarrista e il batterista degli Stoptime sono stati identificati e perquisiti, ma non sono stati portati in tribunale.

Il motivo della persecuzione: i video – diventati virali – delle esibizioni del gruppo Stoptime su Nevsky Prospekt, in cui i musicisti eseguivano canzoni di artisti dichiarati “agenti stranieri”: Monetochka, Noize MC, Zemfira e Pornofilmov.

In particolare, nella denuncia di alcuni attivisti filogovernativi si mette sotto accusa soprattutto un concerto di strada, l’11 ottobre, dove la band canta insieme al pubblico la canzone “Cooperative” Il lago dei cigni di Noize MC.

Ai primi mesi di quest’anno, un tribunale di San Pietroburgo aveva dichiarato questa composizione “informazioni vietate in Russia” perché – a parere dei censori di regime – “forma un atteggiamento negativo nei confronti dei rappresentanti delle autorità statali e delle forze armate della Federazione Russa”.

Native

Articoli correlati