Israele spara contro un minibus: uccisi undici componenti della stessa famiglia
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Israele spara contro un minibus: uccisi undici componenti della stessa famiglia

L’IDF ha dichiarato di aver colpito il veicolo perché rappresentava un rischio militare, ma non ha fornito prove sull’identità dei passeggeri.

Israele spara contro un minibus: uccisi undici componenti della stessa famiglia
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18 Ottobre 2025 - 10.28


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Un veicolo, descritto come un piccolo autobus, è stato colpito all’alba nel quartiere di Zeitoun, nella città di Gaza, provocando la morte di undici membri della stessa famiglia, secondo fonti mediche locali. L’attacco è avvenuto dopo che, secondo l’Israel Defence Forces (IDF), il mezzo avrebbe attraversato la cosiddetta “linea gialla”, una zona delimitata dalle forze israeliane che separa le aree sotto il loro controllo da quelle della Striscia di Gaza.

L’IDF ha dichiarato di aver colpito il veicolo perché rappresentava un rischio militare, ma non ha fornito prove sull’identità dei passeggeri. Le autorità sanitarie di Gaza sostengono invece che si trattasse di civili in fuga da un’area bombardata.

L’episodio è avvenuto in un momento di fragile cessate il fuoco tra Israele e Hamas. Dall’entrata in vigore della tregua, secondo Al Jazeera, almeno ventotto persone sarebbero state uccise da attacchi israeliani.

Il quartiere di Zeitoun, già gravemente danneggiato, è sottoposto a crescente pressione militare. L’IDF ha intensificato i bombardamenti e ordinato evacuazioni di massa, sostenendo che l’area ospita infrastrutture di Hamas. Molti residenti affermano di non aver ricevuto avvisi di evacuazione né istruzioni su dove rifugiarsi.

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Un ufficiale della difesa civile palestinese ha dichiarato ad Al Jazeera che “i veicoli di soccorso sono stati presi di mira” e che la situazione nell’area è “disumana e sempre più pericolosa”. Le squadre di emergenza segnalano difficoltà di accesso ai luoghi dei bombardamenti e gravi danni alle infrastrutture civili.

L’attacco a Zeitoun, con l’uccisione di un’intera famiglia, rappresenta una delle più gravi violazioni della tregua in corso e mette in luce la persistente vulnerabilità della popolazione civile nella Striscia di Gaza.

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