Due arresti per il furto al Louvre: indagini sulla banda che ha rubato i gioielli della Galleria d’Apollo
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Due arresti per il furto al Louvre: indagini sulla banda che ha rubato i gioielli della Galleria d’Apollo

Due persone sono state arrestate sabato sera nel quadro dell’indagine sul clamoroso furto avvenuto domenica 19 ottobre al Museo del Louvre, nella celebre Galleria d’Apollo, dove sono stati sottratti otto gioielli di inestimabile valore storico

Due arresti per il furto al Louvre: indagini sulla banda che ha rubato i gioielli della Galleria d’Apollo
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26 Ottobre 2025 - 10.12


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Due persone sono state arrestate sabato sera nel quadro dell’indagine sul clamoroso furto avvenuto domenica 19 ottobre al Museo del Louvre, nella celebre Galleria d’Apollo, dove sono stati sottratti otto gioielli di inestimabile valore storico appartenenti alla collezione imperiale francese. Secondo quanto riportato da Le Parisien, i due fermati farebbero parte di una banda di quattro individui che avrebbe agito con una precisione militare, utilizzando un montacarichi per accedere alla sala e trafugare i preziosi in meno di quattro minuti

Il colpo in pieno giorno
Il furto è avvenuto intorno alle 9:30 del mattino, poco prima dell’apertura al pubblico. I ladri, travestiti da operai con gilet gialli e caschi da moto, hanno parcheggiato un camion con piattaforma elevatrice sul Quai François-Mitterrand, proprio di fronte al museo. Due membri della banda, saliti con il montacarichi fino a una finestra del primo piano, l’hanno tagliata con una discoide per entrare senza far scattare gli allarmi perimetrali. Le telecamere interne, riporta Le Parisien, mostrano i due mentre frantumano in pochi secondi le vetrine di sicurezza e prelevano otto pezzi, fra cui il diadema e la parure dell’imperatrice Eugénie, oltre ai gioielli della regina Hortense e della regina Marie-Amélie. I complici all’esterno hanno garantito la copertura, organizzando la fuga su due scooter Yamaha TMax. Nella concitazione, la Couronne dell’imperatrice Eugénie è stata abbandonata e ritrovata danneggiata davanti al museo. Dopo il furto, il Louvre è rimasto chiuso per tre giorni, riaprendo il 22 ottobre con misure di sicurezza rafforzate, come annunciato dalla direttrice Laurence des Cars

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Un bottino di valore incalcolabile
Secondo il museo, gli oggetti rubati includono la parure di zaffiri di Ceylan e il diadema dell’imperatrice Eugénie, il collier di smeraldi della regina Marie-Amélie, la parure e gli orecchini della regina Hortense, una broche appartenuta ai sovrani francesi e il diadema di Napoleone. Si tratta di capolavori unici della gioielleria imperiale, parte del patrimonio della Corona francese. Nessuno di essi era assicurato privatamente, poiché lo Stato francese è il proprio assicuratore. Gli esperti sottolineano che il valore di mercato è secondario rispetto all’importanza storica dei pezzi, che costituiscono una testimonianza insostituibile dell’arte orafa del XIX secolo

Indagini serrate e due arresti
L’inchiesta è condotta dalla Brigade de Répression du Banditisme (BRB) e dall’Office Central de Lutte contre le Trafic des Biens Culturels (OCBC), due reparti specializzati nella lotta ai furti d’arte. Le autorità hanno fermato sabato 25 ottobre due sospetti: uno è un noto ladro con precedenti nel traffico di opere d’arte, l’altro un esperto di logistica. Durante le perquisizioni, la polizia ha sequestrato una discoide, gilet gialli e altri strumenti compatibili con quelli usati nel colpo. Le analisi del DNA e i filmati delle telecamere dovrebbero ora consentire di risalire agli altri due membri della banda ancora ricercati

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Le reazioni e il caso politico
Il ministro dell’Interno Laurent Nuñez, parlando a Le Parisien, ha descritto i ladri come un “commando organizzato” che avrebbe sfruttato i lavori in corso lungo la Senna e la vulnerabilità delle telecamere esterne, giudicate “obsolete” dalla direttrice del museo. Il presidente Emmanuel Macron ha promesso che “la Francia non tollererà un simile oltraggio al suo patrimonio nazionale”, mentre la ministra della Cultura Rachida Dati ha respinto le accuse di negligenza, difendendo le misure di sicurezza del Louvre e annunciando un piano di modernizzazione tecnologica. L’episodio ha riacceso il dibattito sulla protezione dei beni culturali e ha riportato alla memoria il furto della Gioconda del 1911, uno dei più celebri della storia del museo. Gli esperti temono ora che i gioielli possano essere smembrati e immessi sul mercato nero, ma l’Interpol è stata allertata per tracciarne i movimenti e impedire la dispersione del patrimonio imperiale francese

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