La candidata indipendente di sinistra Catherine Connolly ha ottenuto una schiacciante vittoria elettorale ed è stata proclamata nuova presidente dell’Irlanda.
Ha promesso di essere una “presidente per tutti” dopo aver conquistato il 63% delle prime preferenze, un risultato straordinario che ha scosso l’establishment politico e che la renderà il decimo capo di Stato della Repubblica.
«Sarò una voce per la pace, una voce che difende la nostra politica di neutralità, una voce che richiama l’attenzione sulla minaccia esistenziale rappresentata dal cambiamento climatico», ha dichiarato sabato sera al Castello di Dublino, dopo la proclamazione ufficiale della vittoria nelle elezioni di venerdì.
La 68enne ex avvocata ha promesso di farsi portavoce di chi non ha voce: «La nostra società e la nostra democrazia hanno bisogno di un confronto costruttivo», ha affermato parlando in irlandese e inglese. «Insieme possiamo costruire una nuova repubblica che valorizzi ogni persona, che promuova la diversità e che trovi fiducia nella propria identità».
Connolly, parlamentare indipendente di Galway, ha saputo conquistare l’immaginazione di molti giovani elettori ed è stata sostenuta da un’alleanza di partiti di opposizione di sinistra.
Su 1.442.698 voti validi, Connolly ne ha ottenuti 914.143. Heather Humphreys, ex ministra e candidata del partito di governo Fine Gael, si è fermata a 424.987 voti (29%), in una sfida sostanzialmente a due. Il candidato di Fianna Fáil, Jim Gavin, si era ritirato dalla corsa ma il suo nome era rimasto sulla scheda elettorale, raccogliendo 103.568 voti (7%).
Il trionfo di Connolly è stato però offuscato da un’affluenza del 46%, bassa per gli standard irlandesi, e da 213.738 schede nulle o non valide, un numero senza precedenti che riflette il malcontento per la mancanza di alternative. In alcune circoscrizioni di Dublino, fino a un quinto dei voti è stato annullato.
Pur essendo una carica perlopiù cerimoniale, la vittoria di Connolly rappresenta una pesante sconfitta per il governo di centrodestra.
Un voto di protesta e di cambiamento
La rabbia per la crisi abitativa e l’aumento del costo della vita, gli errori di campagna di Fine Gael e Fianna Fáil, la rara unità della sinistra e un uso efficace dei social media hanno trasformato Connolly in un simbolo del cambiamento.
L’idea che Connolly succeda al presidente Michael D. Higgins per un mandato di sette anni all’Áras an Uachtaráin, la residenza presidenziale, entusiasma i suoi sostenitori. Lei vuole proteggere la neutralità irlandese da quello che definisce il “militarismo occidentale”, e ha accusato Regno Unito e Stati Uniti di essere complici del genocidio a Gaza.
Ex psicologa clinica e avvocata, Connolly ha saputo entusiasmare i giovani attraverso podcast e video virali, tra cui uno in cui palleggia con un pallone. È stata appoggiata da artisti e musicisti come Kneecap e i Mary Wallopers.
I critici la descrivono come una radicale che evita le domande scomode e che potrebbe danneggiare i rapporti dell’Irlanda con Washington e con gli alleati europei.
Tradizionalmente, i presidenti irlandesi hanno avuto ruoli discreti e simbolici, ma da Mary Robinson in poi — seguita da Mary McAleese e Michael D. Higgins — la carica è divenuta una piattaforma più visibile.
Connolly ha dichiarato durante la campagna che rispetterà i limiti del ruolo, interpretato da alcuni come una promessa implicita di moderare le posizioni più controverse, ma gli analisti prevedono tensioni con il governo.
All’inizio della corsa, Connolly era una figura politica marginale: solo piccoli partiti — i Social Democrats e People Before Profit — le avevano dato il loro sostegno. In seguito si è aggiunto il Labour, e infine Sinn Féin, che aveva deciso di non presentare un proprio candidato, ha messo a sua disposizione la sua potente macchina elettorale.
Una campagna segnata da ritiri e scandali
Diverse celebrità, tra cui Bob Geldof, Michael Flatley e Conor McGregor, avevano manifestato interesse a candidarsi alla presidenza, ma nessuna è riuscita a ottenere le necessarie sponsorizzazioni politiche.
Il candidato di Fianna Fáil, Jim Gavin, politico inesperto, si è ritirato dopo che uno scandalo finanziario ha travolto la sua campagna.
Il Fine Gael aveva inizialmente puntato su Mairead McGuinness, che però si è ritirata per motivi di salute; il partito ha così scelto Heather Humphreys, protestante della contea di confine, considerata una figura “sicura” e tradizionale, ma che si è comportata male nei dibattiti pubblici.
Il presidente uscente Michael D. Higgins, in carica da 14 anni, ha congratulato Connolly con una telefonata: «La presidente eletta avrà il pieno sostegno di questo ufficio mentre si prepara alla sua inaugurazione il mese prossimo», ha dichiarato in un comunicato.