Coloni israeliani devastano tende e raccolti in Cisgiordania: giornalisti tra le vittime delle nuove aggressioni
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Coloni israeliani devastano tende e raccolti in Cisgiordania: giornalisti tra le vittime delle nuove aggressioni

Nella zona di Khirbet al-Farsiya, nella Valle del Giordano settentrionale, un gruppo di coloni ha distrutto una tenda abitativa e campi agricoli appartenenti a famiglie palestinesi

Coloni israeliani devastano tende e raccolti in Cisgiordania: giornalisti tra le vittime delle nuove aggressioni
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10 Novembre 2025 - 10.40


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Un’ondata di violenza dei coloni israeliani sta travolgendo la Cisgiordania occupata. Nella notte di domenica, nella zona di Khirbet al-Farsiya, nella Valle del Giordano settentrionale, un gruppo di coloni ha distrutto una tenda abitativa e campi agricoli appartenenti a famiglie palestinesi. Lo riferisce l’agenzia palestinese Wafa, secondo cui gli aggressori avrebbero anche rubato attrezzature agricole prima di fuggire.

L’episodio si inserisce in un’escalation allarmante. Secondo l’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari (OCHA), il mese di ottobre ha registrato il più alto numero di attacchi di coloni nella Cisgiordania occupata da quando l’organismo ha iniziato a documentare la situazione, nel 2006: una media di otto attacchi al giorno.

Ma la violenza non risparmia neppure chi cerca di raccontarla. Durante la raccolta delle olive nei dintorni del villaggio palestinese di Beita, un gruppo di coloni armati di bastoni, mazze e pietre ha aggredito giornalisti, attivisti e contadini. Tra i feriti figurano due dipendenti dell’agenzia Reuters, una giornalista e una guardia di sicurezza.

Leggi anche:  L'Onu denuncia livelli record di violenze israeliane contro i palestinesi in Cisgiordania

La fotoreporter Raneen Sawafta, dell’agenzia Reuters, ha raccontato di essere stata colpita nelle parti del corpo non protette dal giubbotto con la scritta “Press” mentre cercava di mettersi in salvo.
«Correvo via su un terreno montuoso, indossavo il giubbotto stampa ma mi colpivano dove non c’era protezione», ha detto. «Persino la nostra guardia di sicurezza, Gran, gridava: “Per favore, fermatevi!”».

Anche Loay al-Saeed, cameraman di Al Jazeera, ha descritto l’attacco come un inseguimento organizzato da uomini mascherati:
«Ogni volta che cercavo di guardare indietro, vedevo qualcuno che tentava di raggiungermi… erano alti, robusti, con i volti coperti e si muovevano con un piano preciso».

Le organizzazioni per la libertà di stampa denunciano che queste aggressioni non sono episodi isolati ma parte di una campagna sistematica per mettere a tacere i giornalisti che documentano le violazioni commesse dai coloni e dall’esercito israeliano nei territori occupati.

Tra tende bruciate, raccolti distrutti e reporter presi di mira, la Cisgiordania continua a essere teatro di una violenza quotidiana che colpisce non solo i civili palestinesi, ma anche chi tenta di raccontare la loro storia.

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