Due ragazzini palestinesi uccisi dai soldati israeliani: la violenza in Cisgiordania raggiunge nuovi abissi

Due bambini palestinesi sono stati uccisi a colpi d’arma da fuoco dalle forze israeliane a Beit Ummar, a nord di Hebron, in Cisgiordania occupata.

Due ragazzini palestinesi uccisi dai soldati israeliani: la violenza in Cisgiordania raggiunge nuovi abissi
Mohammad Mahmoud Abu Ayash Bilal Baha Bar'an palestinesi uccisi dagli israeliani
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13 Novembre 2025 - 18.17


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Due ragazzini palestinesi, Mohammad Mahmoud Abu Ayash e Bilal Baha Bar’an ,sono stati uccisi a colpi d’arma da fuoco dalle forze israeliane a Beit Ummar, a nord di Hebron, in Cisgiordania occupata. A riferirlo è l’agenzia palestinese Wafa, secondo la quale i militari israeliani hanno aperto il fuoco nella parte meridionale della cittadina, poi hanno sequestrato i corpi dei piccoli e dichiarato l’area “zona militare chiusa”, impedendo ai soccorsi di avvicinarsi.

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La tragedia di Beit Ummar è l’ennesimo atto di una campagna di brutalità quotidiana che colpisce i palestinesi in ogni angolo della Cisgiordania. Mohammed Awad, un attivista locale, ha denunciato l’intensificarsi delle incursioni israeliane e delle persecuzioni contro i contadini della zona, dove la colonia illegale di Karmei Tzur continua ad espandersi. “Raid, pestaggi, arresti e aggressioni dei coloni si moltiplicano – ha detto Awad – con l’obiettivo di spingere i palestinesi ad abbandonare le proprie terre.”

Mentre le famiglie di Beit Ummar piangono due bambini strappati alla vita, altri episodi di violenza hanno colpito la Cisgiordania nelle ultime ore. Secondo Wafa, gruppi di coloni israeliani hanno attaccato contadini palestinesi impegnati nella raccolta delle olive nei pressi di Aqraba. In un’altra zona, vicino alla comunità beduina di Mikhmas, coloni armati hanno fatto irruzione nel villaggio e, con l’aiuto di una ruspa, hanno bloccato la strada che collega la cittadina all’insediamento illegale vicino.

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Le Nazioni Unite hanno lanciato l’allarme: l’Ufficio per il Coordinamento degli Affari Umanitari (OCHA) ha registrato, solo nel mese di ottobre, 260 attacchi di coloni che hanno provocato vittime o danni a proprietà palestinesi – il numero più alto da quando l’agenzia ha iniziato a raccogliere dati nel 2006.

Il bilancio è quello di una violenza sistematica e impunita, in un territorio dove il diritto internazionale è stato calpestato da decenni. I coloni agiscono sotto la protezione dell’esercito, che invece di garantire sicurezza e giustizia si trasforma nel braccio armato dell’occupazione. La morte di due bambini a Beit Ummar non è un “incidente”, ma il sintomo di un sistema di oppressione che non conosce limiti: un apartheid quotidiano, che sottrae terra, libertà e – troppo spesso – la vita stessa ai palestinesi.

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