Un insulto sessista, violento, plateale. E questa volta documentato da un video. Durante un punto stampa a bordo dell’Air Force One, Donald Trump si è rivolto a una giornalista di Bloomberg con le parole: “Quiet, quiet piggy” – “Zitta, zitta maiala”, tradotto da più testate statunitensi come “Stai zitta, cicciona”.
La reporter gli stava ponendo una domanda sul caso Jeffrey Epstein, nodo irrisolto e imbarazzante per l’ex presidente. Nel filmato, diventato virale sui social americani, si vede chiaramente la giornalista formulare la domanda, Trump irrigidirsi, poi esplodere nell’insulto mentre cerca di sovrastarla con la voce. Accanto a lui, alcuni membri dello staff provano inutilmente a dissimulare l’imbarazzo.
Il video è stato confermato e rilanciato da Bloomberg, CNN, CBS e numerosi network televisivi, che ne hanno analizzato l’audio fotogramma per fotogramma. La scena coincide perfettamente con le testimonianze raccolte nei giorni scorsi da altri cronisti presenti sul velivolo, che avevano già parlato di “un insulto diretto, senza alcuna provocazione”.
La giornalista presa di mira ha scelto di non rilasciare dichiarazioni. Il suo giornale ha diffuso una nota essenziale, limitandosi a confermare l’identità della reporter e l’autenticità del video. Ma negli Stati Uniti la polemica è esplosa immediatamente: associazioni di stampa, gruppi femministi e difensori dei diritti civili denunciano un atto di misoginia e di intimidazione pura.
Trump, come spesso accade, non ha smentito. Nessuna precisazione, nessuna spiegazione, nessuna scusa. Solo silenzio. Intanto il video continua a circolare e a essere condiviso milioni di volte: un frammento di pochi secondi che mostra senza filtri la brutalità del linguaggio trumpiano.
Un linguaggio che non è un incidente, ma un metodo. E che ora è inciso in un filmato impossibile da smentire.
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