I pettegolezzi circolano da qualche giorno su internet, e soprattutto ucraino, crescendo con una sorta di ansia, soprattutto l’altro ieri e ieri, quando lo scandalo della corruzione stava prendendo il sopravvento, si sarebbe creduto, in tutto lo spazio giornalistico:
il “piano di pace” di Trump era concluso, e non era il piano di pace di Trump, era quello di Putin, articolo per articolo, con una e, ovviamente, unica eccezione, a cui Putin non aveva mai accennato, ovvero che la provincia di Lugansk e il Donbass sono stati ceduti a Putin, e, per il Donbass, completamente ceduti, anche per le regioni in cui l’esercito russo non è mai penetrato, questo, Putin chiedeva costantemente, ma solo come risarcimento, e anche se gli USA hanno riconosciuto un’annessione de facto, così come l’annessione della Crimea, la Russia ha accettato di pagare una somma come affitto di terreni, di cui non c’è specifica.
Infatti, quando è stato svelato il piano concreto, questo punto di un presunto risarcimento russo non è stato nemmeno menzionato.
Quello che sta accadendo è ovviamente senza precedenti nella storia recente:
si tratta di un piano di dispaccio congiunto tra l’aggressore e colui che doveva prestare aiuto primario all’aggressore.
Il fatto è che, per tutto il resto, assolutamente tutto il resto, questi sono i punti pretesi da Putin fin dall’inizio, sottolineato nuovamente:
così, l’obbligo per l’Ucraina di stabilire il russo come seconda lingua ufficiale, mentre il russo non è mai stato, dal 1991, lingua ufficiale,
la reistituzione della Chiesa russa come Chiesa ucraina,
il drastico declino del personale militare,
il rifiuto di qualsiasi aiuto occidentale in futuro,
e tutta una serie di altri punti che si potrebbe pensare totalmente deliranti, perché sono punti di resa incondizionata, nel bel mezzo della campagna.
La domanda è molto semplice: ovviamente il governo di Volodymir Zelensky non può accettare queste condizioni e, a dire il vero, nessun governo può farlo, perché tornerebbe ad accettare sulla carta una sconfitta che non esiste sul campo, anche se, sul campo, infatti, la situazione è molto grave.
Accettare questo piano significherebbe accettare di rendere l’Ucraina uno stato fantoccio.
E la forza è dire che lo scandalo della corruzione che sta scuotendo l’Ucraina in questo momento cade, per Putin, nel momento perfetto, in Russia, uno scandalo del genere è impossibile perché tutto il Paese è guidato dalla corruzione, da assassini mafiosi, e che solo, infatti, chi ha denunciato questa corruzione, Navalny, ha pagato il prezzo della sua vita.
La situazione militare è molto grave per l’esercito ucraino, ma è molto, molto grave anche per la Russia, a causa delle sue perdite, ovviamente, ma soprattutto per la situazione economica.
Ecco, quello che seguirà, se questo piano verrà attuato, è che gli USA, unilateralmente, aboliranno le sanzioni alla Russia, oppure,
se l’Ucraina rifiuta, e se l’Europa cercherà di continuare a sostenere l’Ucraina, imporranno loro sanzioni.
Perché, ripeto, il potere a Washington è esercitato da Putin, e da nessun altro.
Io dico: nessun altro, e non parlatemi del nuovo treno di sanzioni che gli USA vogliono imporre alla Russia oggi: queste sarebbero sanzioni messe in atto se la Russia non accettasse la “pace” di Trump.
Ieri stavo ascoltando i commentatori ucraini che spiegavano che Zelensky è andato ad Ankara, con il suo ministro della Difesa che da allora non è più tornato, per incontrare Wickhoff, il rappresentante degli Stati Uniti, con un altro piano, preparato con gli europei, e che Wyckoff semplicemente non voleva incontrarlo.
Cioè, ci troviamo di fronte ad un ultimatum americano-russo:
o l’Europa molla assolutamente tutto, tutto senza eccezione,
o finisce in guerra aperta, non in guerra ibrida, non in guerra economica, è così da tempo, , in guerra aperta, con un Russia che sarà sostenuta dalla revoca unilaterale delle sanzioni americane.
Ci troviamo, cosa assolutamente terrificante da dire, esattamente nella situazione di Monaco: dobbiamo rinunciare a tutto e dobbiamo fidarci dell’aggressore quando promette di volere la pace, e che, anche in queste condizioni, nello specifico, non dà garanzie.
Questa è la situazione.
Con questa particolare circostanza, inoltre, è che l’Europa, ad eccezione della Francia, e, credo, la Svezia, ma, per la Svezia, va controllata, finirà senza aviazione da combattimento, perché sono gli USA che controllano gli F-35 che hanno venduto a tutti i paesi eserciti europei, dopo le campagne di lobbismo che hanno distrutto la solidarietà dell’Unione europea e reso l’Europa impotente.
Mi fermo. Sì, l’ansia è appena salita di un livello. Forse due o tre.
