Nuove violenze dei coloni israeliani: aggressioni ai palestinesi e irruzioni ad Al-Aqsa protette dall’esercito
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Nuove violenze dei coloni israeliani: aggressioni ai palestinesi e irruzioni ad Al-Aqsa protette dall’esercito

Nella giornata di giovedì, la Cisgiordania e Gerusalemme hanno vissuto un’ennesima escalation di violenze da parte dei coloni israeliani, sostenuti e protetti dalle forze di Tel Aviv.

Nuove violenze dei coloni israeliani: aggressioni ai palestinesi e irruzioni ad Al-Aqsa protette dall’esercito
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27 Novembre 2025 - 17.42


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Nella giornata di giovedì, la Cisgiordania e Gerusalemme hanno vissuto un’ennesima escalation di violenze da parte dei coloni israeliani, sostenuti e protetti dalle forze di Tel Aviv. Due episodi, distinti ma parte della stessa logica di intimidazione, repressione e impunità, mostrano come l’aggressività dei coloni continui a crescere, alimentata dalla copertura garantita dall’esercito israeliano.

Nell’area di al-Duweir, nei pressi di Beit Lid, a est di Tulkarm, oltre quindici coloni hanno brutalmente aggredito tre contadini palestinesi impegnati nella raccolta delle olive, picchiandoli con bastoni e ferendoli alla testa. Le vittime, residenti di al-Fandaqumiya (Governatorato di Qalqilya), sono state soccorse dagli abitanti di Beit Lid, accorsi immediatamente sul posto e riusciti a mettere in fuga gli aggressori. I feriti sono stati trasferiti in ambulanza all’ospedale Rafidia di Nablus.

Come spesso accade, dopo l’attacco l’esercito israeliano è intervenuto non per arrestare i coloni responsabili, ma per effettuare una vasta operazione di perquisizione nell’area. Nessun colono è stato fermato.

A Gerusalemme, nello stesso giorno, oltre mille coloni israeliani — precisamente 1.138 secondo il Governatorato di Gerusalemme — hanno fatto irruzione nel complesso della Moschea di Al-Aqsa, divisi in gruppi, passando dal Gate al-Maghariba e compiendo tour provocatori e rituali talmudici nei cortili del luogo sacro. L’accesso, come sempre, è avvenuto sotto la pesante protezione della polizia e delle forze armate israeliane.

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Dal 7 ottobre 2023, il regime di restrizioni, controlli e pressioni esercitate da Israele ai danni dei fedeli palestinesi e dell’intera popolazione della Città Vecchia è aumentato in modo drammatico, trasformando ogni giorno ad Al-Aqsa in una dimostrazione di forza volta a consolidare l’occupazione.

Gli episodi di Tulkarm e Gerusalemme, avvenuti nel medesimo giorno, confermano una realtà sotto gli occhi di tutti: la violenza dei coloni non è un fenomeno marginale né spontaneo, ma parte di una strategia sistematica portata avanti in continuità con l’azione delle forze armate israeliane, che garantiscono protezione e impunità. Una spirale di prepotenze che continua a colpire civili disarmati, luoghi sacri e comunità intere, aggravando un clima già segnato da occupazione, tensione e violazioni quotidiane dei diritti umani.

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