Il presidente russo Vladimir Putin, martedì, ha insistito sul fatto di non voler una guerra con l’Europa, ma ha avvertito che “se l’Europa vuole combattere, noi siamo pronti subito”.
In una serie di dichiarazioni dai toni marcatamente aggressivi, pronunciate davanti ai giornalisti poco prima del previsto incontro al Cremlino con gli emissari di Donald Trump, Steve Witkoff e Jared Kushner, Putin ha accusato i governi europei di sabotare il processo di pace e ha dichiarato che “le richieste europee non sono accettabili per la Russia”.
“È l’Europa che impedisce all’amministrazione statunitense di raggiungere la pace in Ucraina”, ha affermato, senza chiarire quali richieste europee ritenga inaccettabili.
Le sue parole sembravano puntare a creare un divario tra Washington e le capitali europee, che hanno sostenuto Kyiv nel proporre modifiche a un piano di pace in 28 punti elaborato nei precedenti contatti tra Stati Uniti e Russia e considerato fortemente favorevole a Mosca.
Il leader russo ha inoltre minacciato ritorsioni contro porti e navi ucraine, dopo che Kyiv negli ultimi giorni ha colpito diverse imbarcazioni appartenenti alla cosiddetta “flotta ombra” russa nel Mar Nero.
Putin ha avvertito che la Russia “intensificherà gli attacchi contro i porti ucraini e contro qualsiasi nave che vi entri” in risposta ai raid contro le petroliere russe, da lui definiti “atti di pirateria”.
