Israele: la polizia irrompe in una festa privata e arresta un palestinese perché vestito da Babbo Natale
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Israele: la polizia irrompe in una festa privata e arresta un palestinese perché vestito da Babbo Natale

Gli agenti hanno interrotto l’evento sequestrando le attrezzature e arrestando l’uomo in costume, oltre a un DJ e a un venditore ambulante. In un video diffuso sui social si vedono i poliziotti spingere a terra i tre uomini e ammanettarli sotto gli occhi dei presenti.

Israele: la polizia irrompe in una festa privata e arresta un palestinese perché vestito da Babbo Natale
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25 Dicembre 2025 - 21.34


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La polizia israeliana ha arrestato un uomo palestinese travestito da Babbo Natale durante un’irruzione a una festa di Natale a Haifa, secondo quanto riferito da un’organizzazione per i diritti civili.

Gli agenti hanno interrotto l’evento sequestrando le attrezzature e arrestando l’uomo in costume, oltre a un DJ e a un venditore ambulante. In un video diffuso sui social si vedono i poliziotti spingere a terra i tre uomini e ammanettarli sotto gli occhi dei presenti.

In una nota, la polizia israeliana ha sostenuto che l’uomo travestito da Babbo Natale avrebbe opposto resistenza all’arresto e aggredito un agente.

Il Mossawa Center, organizzazione che tutela i diritti dei cittadini palestinesi di Israele, ha invece denunciato l’uso di forza eccessiva da parte della polizia, affermando che l’irruzione nella sala dove si teneva la festa sarebbe avvenuta senza un’adeguata base legale.

Gli arresti sono avvenuti mentre i palestinesi celebravano il Natale nei Territori occupati, in Cisgiordania e a Gaza, in un contesto segnato da continue restrizioni imposte dalle forze israeliane.

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A Betlemme, per la prima volta dall’inizio della guerra a Gaza, si sono svolte celebrazioni pubbliche: bande musicali hanno sfilato per le strade suonando le cornamuse, i fedeli hanno partecipato alla messa nella Chiesa della Natività e i bambini hanno cantato inni natalizi, mentre la città si illuminava per le festività.

Nella Striscia di Gaza, devastata dalla guerra, dove oltre 70.000 persone sono state uccise e gran parte delle infrastrutture è stata distrutta dai bombardamenti israeliani, la piccola comunità cristiana ha celebrato il primo Natale dall’inizio di una fragile tregua. Alberi di Natale e decorazioni scintillanti hanno portato un tocco di colore tra le macerie.

Nonostante le festività, le violenze sono proseguite. Secondo l’agenzia di stampa palestinese WAFA, coloni israeliani hanno sradicato uliveti a Turmus Ayya, vicino a Ramallah, mentre soldati israeliani hanno fatto irruzione in abitazioni e sequestrato veicoli nell’area di Hebron.

Gli attacchi contro i cristiani sarebbero in aumento: un rapporto pubblicato a marzo ha documentato 32 aggressioni contro proprietà ecclesiastiche e 45 attacchi fisici contro persone di fede cristiana.

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Nel suo primo messaggio natalizio da pontefice, papa Leone ha condannato la drammatica situazione umanitaria a Gaza, dove centinaia di migliaia di persone vivono in tende e alloggi di fortuna, esposte al freddo e alla pioggia. Richiamando il racconto della nascita di Gesù in una stalla, ha affermato che Dio ha «piantato la sua fragile tenda» in mezzo agli uomini. «Come non pensare allora alle tende di Gaza, esposte per settimane a pioggia, vento e freddo», ha detto, lamentando «le popolazioni indifese, provate da tante guerre».

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