Edvard Munch, sospeso tra cinema e fotografia

Fino al 14 ottobre alla Tate Modern di Londra retrospettiva con 60 dipintie un originale studio sul rapporto del pittore norvegese con la Settima arte [Fotogallery]

Edvard Munch, sospeso tra cinema e fotografia
Preroll AMP

Desk Modifica articolo

1 Luglio 2012 - 10.42


ATF AMP

di Federico Tulli

Top Right AMP

Pochi altri artisti moderni sono più famosi e meno compresi di Edvard Munch (1863-1944). Con l’obiettivo di fornire una chiave di lettura non solo della complessa interiorità del pittore norvegese, la mostra “Edvard Munch: The Modern Eye” fino al 14 ottobre alla Tate Modern di Londra, propone una ricca retrospettiva, con sessanta dipinti prodotti nel XX secolo, e un originale studio sull’incursione del suo lavoro nel cinema e nella fotografia. Munch è spesso considerato un pittore del XIX secolo, un pittore simbolista, ma questa esposizione – con opere provenienti in gran parte dal museo Munch di Oslo – dimostra quanto il suo lavoro sia proiettato nella modernità e quanto la sua ispirazione abbia attinto alla vita quotidiana che fluiva al di fuori del suo studio. Mirabili in tal senso diverse scene di strada e di incidenti riportati dai media, tra cui L’incendio (1925-7) che con le “sue” persone in fuga da un edificio in fiamme offre un punto di vista sensazionale su un drammatico fatto di cronaca.

Dynamic 1 AMP

L’esposizione esamina anche altre particolarità di Munch. Egli rielaborava spesso un unico tema per un lungo periodo, come si può vedere nelle diverse versioni delle sue opere più celebri, tra cui Il bambino malato (1885-1927) e Le ragazze sul ponte (1902-1927). Ma soprattutto ciò che emerge da questa retrospettiva è la fascinazione subita dalla Settima arte e l’innovazione che seppe introdurre nelle arti figurative contaminandole con i “trucchi” della fotografia. L’uso dei primi piani e di marcate prospettive in diagonale, creando l’illusione di figure in movimento verso lo spettatore, sono un forte riferimento alle nuove tecniche che si stavano sviluppando in quegli anni nel cinema e nella fotografia. Ecco ad esempio I lavoratori sulla via verso casa (1913-14). Ma il pittore norvegese era consapevole pure degli effetti visivi provocati con l’introduzione dell’illuminazione elettrica sui palcoscenici teatrali e li ripropose con risultati mirabili in opere opere come L’artista e il suo modello (1919-21).

Al pari di altri pittori tra cui Bonnard e Vuillard, Munch guarda con estremo interesse al mondo della fotografia e gran parte del suo lavoro nei primi anni del Novecento è centrato sugli autoritratti ripetuti in maniera ossessiva. Poi, dopo aver sviluppato nel 1930 una grave malattia agli occhi, cominciò a produrre le sue opere più struggenti.

Dynamic 1 AMP

Clicca qui per vedere la [url”FOTOGALLERIA DELLA MOSTRA”]http://babylonpost.globalist.it/Detail_News_Display?ID=27091&typeb=0&Edvard-Munch-sospeso-tra-cinema-e-fotografia[/url]

Dynamic 1 AMP
FloorAD AMP
Exit mobile version