Eurovision 2025: l’Austria trionfa con “Wasted Love, proteste contro la presenza di Israele

La finale dell’Eurovision Song Contest 2025, a Basilea, è stata segnata da forti proteste contro la partecipazione di Israele, culminate con manifestazioni in strada, interruzioni durante le prove e un gesto eclatante in diretta.

Eurovision 2025: l’Austria trionfa con “Wasted Love, proteste contro la presenza di Israele
JJ vincitore dell'Eurofestival
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18 Maggio 2025 - 13.11


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La finale dell’Eurovision Song Contest 2025, a Basilea, è stata segnata da forti proteste contro la partecipazione di Israele, culminate con manifestazioni in strada, interruzioni durante le prove e un gesto eclatante in diretta. Circa 200 manifestanti, molti avvolti in bandiere palestinesi, si sono radunati mercoledì sera nel centro della città svizzera, con nuove proteste sabato sera, durante la finale. La polizia ha impiegato gas lacrimogeni e mezzi antisommossa per contenere i cortei.

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La tensione era palpabile già prima dell’evento, con l’emittente irlandese RTÉ che aveva chiesto un confronto all’EBU (l’ente organizzatore del concorso) dopo che 72 ex concorrenti avevano firmato una petizione per l’esclusione di Israele. Durante la prova generale di giovedì, la performance della cantante israeliana Yuval Raphael – sopravvissuta all’attacco di Hamas al festival Nova del 7 ottobre – è stata disturbata da attivisti. Nella serata finale, due persone hanno cercato di salire sul palco per interrompere la sua esibizione e un membro dello staff è stato colpito con della vernice.

Nonostante le polemiche, Israele ha ottenuto un buon risultato classificandosi al secondo posto, grazie soprattutto al voto del pubblico.

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L’Austria conquista l’Eurovision con “Wasted Love” di JJ

A vincere la competizione è stata l’Austria, con la potente ballata Wasted Love interpretata da JJ. Il brano, che fonde elementi lirici con sonorità da club, ha conquistato pubblico e giurie. È la terza vittoria per l’Austria, dopo i successi di Udo Jürgens nel 1965 e Conchita Wurst nel 2014.

JJ, nato a Vienna (padre austriaco e madre filippina) e con un’estensione vocale che spazia dal controtenore al soprano, studia musica classica e ha co-scritto il brano vincitore insieme a Teodora Špirić e Thomas Turner. In passato, aveva partecipato a The Voice UK con il suo vero nome, Johannes Pietsch. Visibilmente commosso, ha ringraziato l’Europa con un appello: “Più amore”. Con la vittoria di quest’anno, l’Austria ospiterà l’edizione 2026, con Vienna candidata favorita.

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L’Italia ci credeva: Lucio Corsi chiude nella parte alta della classifica

Il nostro rappresentante, Lucio Corsi, ha ottenuto un buon piazzamento con il brano Astronave Italiana, chiudendo nella parte alta della classifica. La sua performance, caratterizzata da una forte componente visiva – con un pianoforte sovradimensionato e un’estetica vintage sospesa tra glam rock e teatro futurista – ha colpito le giurie tecniche, meno però il televoto. Nonostante l’entusiasmo del pubblico in sala e una presenza scenica originale e sofisticata, le aspettative della vigilia erano più alte. Corsi ha comunque saputo distinguersi in un’edizione molto competitiva, confermandosi uno degli artisti più interessanti del panorama italiano contemporaneo.


Le altre posizioni: Estonia terza, delusione UK

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Dopo Israele, al terzo posto si è classificata l’Estonia, mentre la Svezia – data tra le favorite – ha chiuso al quarto posto. È stata invece un’altra serata amara per il Regno Unito: la girl band Remember Monday, in gara con la canzone What The Hell Just Happened?, si è classificata 19ª, raccogliendo zero punti dal televoto per il secondo anno consecutivo. I voti della giuria britannica sono stati annunciati da Sophie Ellis-Bextor, dopo il forfait dell’attore Ncuti Gatwa.


Spettacolo e provocazioni: da Céline Dion a Finlandia e Malta

Tra gli ospiti della serata, l’iconica Céline Dion è apparsa con un videomessaggio speciale, mentre il pubblico ha potuto assistere a un duello scenografico tra due ex finalisti amati dai fan: Baby Lasagna e Käärijä.

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Come da tradizione, non sono mancate le performance provocatorie. La cantante maltese Miriana Conte ha dovuto modificare il testo del brano Serving per eliminare un gioco di parole involontario con un termine volgare inglese. La Finlandia ha portato in scena Ich Komme di Erika Vikman, una canzone dal doppio senso esplicito, con un finale pirotecnico su un microfono dorato gigante. L’Estonia ha fatto parlare di sé anche per lo stile eccentrico di Tommy Cash, che ha danzato fuori da un set chiamato “Winners Café” con un post-it attaccato alla giacca.


Un’Eurovision tra luci e ombre

Trentasette i Paesi partecipanti, 26 i finalisti, con molte sorprese già nelle semifinali: l’Australia, presente dal 2015, non è riuscita a qualificarsi. Tra musica, ironia e messaggi politici, l’edizione 2025 ha dimostrato ancora una volta come Eurovision sia molto più di una gara canora – è anche un termometro delle tensioni e delle speranze del continente.

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