I segreti alimentari dell'antica Pompei

Grazie a moderne analisi scientifiche, una ricerca svela i segreti dell'alimentazione degli antichi pompeiani, gettando nuova luce su agricoltura, allevamento e consumo di risorse marine.

I segreti alimentari dell'antica Pompei
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5 Agosto 2025 - 19.00 Culture


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Pompei continua a svelare i suoi segreti e questa volta l’attenzione si sposta direttamente sulle tavole dei suoi antichi abitanti. Una recente ricerca, frutto della collaborazione tra il Parco archeologico di Pompei, l’Università della Campania Luigi Vanvitelli e altri atenei italiani, attraverso l’utilizzo di metodologie scientifiche avanzate, come l’analisi degli isotopi di carbonio e azoto, ha ricostruito la dieta della popolazione prima dell’eruzione del Vesuvio. I risultati, pubblicati su Scientific Reports, offrono un quadro dettagliato e sorprendente delle pratiche alimentari dell’epoca.

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Lo studio ha esaminato i resti organici per capire come venivano allevati gli animali, sfruttate le risorse e coltivati i campi. È emerso che l’alimentazione si basava principalmente su cereali e legumi, elementi fondamentali nella dieta quotidiana della popolazione. Per quanto riguarda l’allevamento, le analisi hanno mostrato una notevole variabilità nella dieta dei suini, suggerendo pratiche di gestione diverse. Anche per pecore e capre, le conclusioni indicano metodi di allevamento specifici e differenziati. Infine, confermando quanto già suggerito dalle fonti letterarie, la ricerca dimostra che i pompeiani sfruttavano in modo intensivo le risorse acquatiche, con una dieta che includeva diverse varietà di pesci e molluschi.

Come sottolinea Gabriel Zuchtriegel, direttore del Parco Archeologico di Pompei, queste scoperte dimostrano l’importanza di investire in nuove tecnologie e metodologie di ricerca. Anche reperti scavati molto tempo fa possono rivelare informazioni inaspettate se esaminati con gli strumenti giusti. Un terzo dell’antica città è ancora sepolto, ma la quantità di dati che si possono ottenere dai resti organici e umani già a disposizione è enorme e in continua evoluzione, pronta a svelare ancora molti “segreti” della vita a Pompei.

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