La teoria di asinelli di Curi per un risveglio spirituale a palazzo Rinocheros

Ispirato dalla poesia Preghiera per andare in Paradiso con gli asini di Frances Jammes, il primo capitolo di una trilogia incentrata sull’asino, simbolo di umiltà e riscoperta della bellezza del quotidiano.

La teoria di asinelli di Curi per un risveglio spirituale a palazzo Rinocheros
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12 Novembre 2025 - 10.54 Culture


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Una folla di asinelli sospesi in aria, di carta velina, di fogli a quadretti, immersi in un mare di nuvole tridimensionali: così si apre il percorso dedicato da Raffaele Curi al poeta pastore Francis James e alla sua poesia. In esposizione da oggi fino al prossimo 12 aprile, presso il palazzo Rhinoceros della fondazione Alda Fendi-Esperimenti, di Roma, è il primo capitolo di una trilogia che sarà incentrata proprio sull’asino, animale fedele all’uomo, umile, ma al contempo indipendente, saggio e resiliente, presente nella tradizione cristiana e nelle fiabe sin dall’antichità.

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L’opera di Curi trae ispirazione dalla poesia di Jammes, e si sostanzia in una spiritualità atavica e pura, che da un presepe vagamente blasfemo che porta al centro proprio l’asinello al posto di Gesù Bambino, prosegue con una sana dose di humor, laddove posiziona dei distributori automatici che offrono paglia al posto delle bibite.

Ad ispirare l’istallazione proprio l’omonimo componimento del poeta contadino, Francis Jammes, autore francese amico di Paul Claudel, la cui opera era connotata dalla bellezza della piccole cose, in contemplazione della natura e dei sentimenti quotidiani. Come riporta Francesca Pierleoni su Ansa.it, Raffaele Curi, direttore artistico della Fondazione Alda Fendi, oltre che autore dell’istallazione spiega che “Preghiera per andare in Paradiso con gli asini è una poesia piena di pietas, in cui Jammes dopo la morte sceglie come compagni di viaggio proprio degli asinelli, animali che sanno soffrire che hanno pietà, non tanto per se stessi ma per gli altri e aiutano tutti”.

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E prosegue più avanti “Nel mondo di oggi nessuno parla più di fede, e in pochi hanno il coraggio di essere diversi, soprattutto nell’ambiente dell’arte contemporanea dove domina un certo surrealismo che sembra rivoluzionario ma spesso è vuoto”. Presenza frequente nelle fiabe, l’asinello nella storia di Cristo lo accompagna nella venuta al mondo in una capanna a Betlemme, ma anche nell’entrata a Gerusalemme la domenica delle Palme. Al primo piano il “paradiso” rievocato da un fascio di luce è accompagnato dalle riproduzioni di opere di Guido Reni e Giotto, in una sorta di traslitterazioni della glorificazione dell’asino. 

Ad aprile a quest’istallazione se ne sostituirà una dedicata all’Asino d’Oro di Apuleio, fino ad ottobre 2026 e poi ancora il terzo capitolo del percorso sarà un omaggio ad una performance di Marina Abramovic. Alda Fendi, mecenate della fondazione ospitata presso Palazzo Rinocheros, ha commentato: “Secondo me oggi è molto importante parlare di questi temi, perché le persone nel quotidiano, non pensano che forse le cose più belle della vita siano la semplicità, la mitezza, la dolcezza. Questa performance di Raffaele fa riflettere perché dà anche un segnale all’animo. Io penso che la gente uscirà da qui con una sensazione molto forte di spiritualità”. 

Un ampio quadro di riflessione sull’umiltà e la bellezza delle piccole cose, di cui l’asinello che attraversa le tradizioni e l’immaginario diventa cardine morale e ispirazione spirituale. 

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