Salah telefonò in Belgio dopo la strage: venitemi a prendere
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Salah telefonò in Belgio dopo la strage: venitemi a prendere

L'unico degli attentatori di Parigi ancora in vita e ricercato in tutta Europa, ha chiesto aiuto quella notte a un amico a Bruxelles: pronto, puoi aiutarmi?

Salah Abdeslam, l'unico degli attentatori ancora in vita
Salah Abdeslam, l'unico degli attentatori ancora in vita
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17 Novembre 2015 - 14.59


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“Pronto, puoi aiutarmi? Puoi venire a prendermi a Parigi? Ti pago la benzina e i pedaggi”. Così Salah Abdeslam, l’unico degli attentatori di Parigi ancora in vita e ricercato in tutta Europa, ha chiesto aiuto quella notte a un amico a Bruxelles, Hamza Attou, per tornare nella capitale belga. Lo ricostruisce il sito del Nouvel Observateur, citando un amico di Attou, I., che quella notte ha assistito alla telefonata di aiuto di Salah, poco dopo le 22 mentre gli attacchi erano ancora in corso.

Secondo questa testimonianza, dunque, la fuga di Salah non sarebbe stata premeditata, nè tantomeno organizzata. Attou, senza auto, avrebbe a sua volta chiesto a Mohamed Amri di andare insieme a Parigi con la Golf di quest’ultimo. I due hanno passato la frontiera francese verso le 3 di notte e recuperato Salah a Montreuil dove aveva lasciato la Seat nera, ritrovata poi carica di armi. Alle 9 di mattina del 14 novembre i tre, a bordo della Golf di Amri, sono stati controllati a Cambrai sulla via del ritorno, ma la polizia li ha fatti passare. A quel punto Salah è scomparso, mentre Attou, secondo testimoni, sarebbe rientrato a Bruxelles “in lacrime”. Attou e Amri sono stati fermati e arrestati per terrorismo e complicità in attentati terroristici.

Parigi: siringhe nella stanza d’albergo di Salah Abdeslam. Siringhe sono state ritrovate nella stanza d’albergo di Salah Abdeslam a Alfrotville, nella banlieue di Parigi: e’ quanto rivela in esclusiva il sito internet del quotidiano Le Point pubblicando un video delle due stanze prenotate dal principale ricercato per le stragi di Parigi, la 311 e la 312.

Nelle stanze che i giornalisti di Le Point hanno avuto modo di visitare sono stati ritrovati resti di pizza da asporto consegnati da una pizzeria li’ vicino e Madeleines al cioccolato (tra i dolcetti simbolo della Francia resi celebri in tutto il mondo dall’opera di Marcel Proust) acquistati nel distributore automatico dell’hotel. Ma anche un lotto di siringhe, aghi corti e fili da intubazione sparsi sul tavolo tondo del salone. Le analisi affidate alla polizia scientifica dovranno determinare se questo materiale medico ha permesso di confezionare le cinture esplosive dei kamikaze o se è servito ad iniezioni ipodermiche. “E se i killer si fossero drogati?”, si chiede Le Point. Uno dei testimoni presenti venerdì sera al Bataclan prima dell’attacco notò i kamikaze fermi per diverse ore davanti alla sala concerti: “Avevano facce da morti-viventi”, ha detto.

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