Al Senato Kennedy jr. si difende a colpi di fake news: i senatori denunciano la deriva anti-scientifica

Durante un’audizione fiume di giovedì davanti alla Commissione Finanze del Senato, il segretario alla Salute e ai Servizi Umani Robert F. Kennedy Jr. ha affrontato una raffica di domande da parte di senatori indignati

Al Senato Kennedy jr. si difende a colpi di fake news: i senatori denunciano la deriva anti-scientifica
Robert Kennedy jr.
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5 Settembre 2025 - 13.04


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Durante un’audizione fiume di giovedì davanti alla Commissione Finanze del Senato, il segretario alla Salute e ai Servizi Umani Robert F. Kennedy Jr. ha affrontato una raffica di domande da parte di senatori indignati per le sue recenti decisioni, in particolare sulla politica vaccinale e sui cambiamenti al vertice dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC). Kennedy si è difeso a suon di fake news, arrivando spesso a contraddirsi e a fornire affermazioni false o fuorvianti.

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Ha dichiarato, per esempio, che “chiunque voglia un vaccino anti-Covid può ottenerlo”, cosa non più vera in molti Stati dopo una recente decisione del suo stesso dipartimento. Ha sostenuto che fosse “impossibile sapere” quante persone siano morte di Covid, nonostante il consenso scientifico indichi oltre un milione di vittime negli Stati Uniti. Ha accusato il CDC di aver lasciato che fosse il sindacato degli insegnanti a decidere la chiusura delle scuole durante la pandemia, un’affermazione smentita dai fact-checker: l’agenzia aveva infatti consultato diversi soggetti. Inoltre, ha suggerito che antidepressivi comunemente usati possano indurre comportamenti violenti, compresi gli attacchi nelle scuole, nonostante non esista alcuna prova scientifica a sostegno.

Quando la senatrice Maggie Hassan (D-NH) gli ha fatto notare che le sue politiche avevano limitato l’accesso ai vaccini, Kennedy ha reagito con tono aggressivo: «Sono discorsi folli, vi state inventando tutto».

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La sua sicurezza è apparsa legata alla fiducia del presidente Trump nei suoi confronti. Non a caso, durante l’audizione ha elogiato l’attuale capo della Casa Bianca, arrivando a dire al senatore Bill Cassidy (R-LA) che Trump meriterebbe un Nobel per l’operazione Warp Speed, che accelerò lo sviluppo dei vaccini. Una clamorosa inversione rispetto a un tweet del 2022, poi cancellato, in cui aveva definito i vaccini un “crimine contro l’umanità”. Il suo atteggiamento è stato spesso irriverente e provocatorio, in stile trumpiano: ha deriso i senatori e verso la fine ha mostrato disinteresse, limitandosi a scorrere il telefono.

Queste posizioni riflettono un universo parallelo popolato da “fatti alternativi” e convinzioni pseudoscientifiche. Kennedy, avvocato senza formazione medica, proviene da anni di militanza nella Children’s Health Defense, organizzazione antivaccinista. Nella sua cerchia è convinzione diffusa che farmaci come ivermectina e idrossiclorochina siano efficaci contro il Covid e che le autorità abbiano deliberatamente limitato il loro uso, nonostante le prove contrarie. Non a caso, Kennedy ha lodato Trump per aver promosso tali “terapie”.

Un altro pilastro del mondo antivaccinista è il sistema VAERS (Vaccine Adverse Events Reporting System), che raccoglie segnalazioni di eventi avversi dopo la vaccinazione. Kennedy ha sostenuto che “oltre 30.000 morti” da vaccino anti-Covid siano state registrate nel database, senza specificare che VAERS non prova alcun nesso causale: basta una semplice segnalazione per essere inclusi, indipendentemente dalla veridicità.

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Kennedy ha anche rilanciato la vecchia teoria che lega i vaccini all’autismo, citando uno studio – poi smentito e ritirato – secondo cui i bambini afroamericani vaccinati in tempo avrebbero avuto un rischio più alto di diagnosi. Nella realtà, questa presunta correlazione è stata ampiamente confutata dalla comunità scientifica. L’autore di quello studio oggi lavora proprio per Children’s Health Defense.

L’audizione ha mostrato chiaramente come, agli occhi dei senatori di entrambi i partiti, Kennedy si muova ormai in un universo separato, dove prevalgono attivisti contrari ai vaccini e diffidenti verso l’intera scienza della salute pubblica. Tuttavia, nonostante le preoccupazioni, il Congresso non sembra intenzionato a intervenire. Anche una lettera firmata da 1.000 ex dipendenti del Dipartimento della Salute, che chiedeva le sue dimissioni e la nomina di un nuovo segretario “con qualifiche adeguate e indipendenti”, non ha finora avuto effetto.

Il quadro che emerge è quello di un responsabile politico che non esita a diffondere menzogne e teorie complottiste per difendere le proprie scelte. Il suo atteggiamento apertamente anti-scientifico rappresenta un pericolo concreto per la salute pubblica, in un momento in cui la fiducia nelle istituzioni sanitarie dovrebbe essere rafforzata, non minata.

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