In una informazione tv che rotola e si schianta nel modello dei contenitori di indifferenziata del pomeriggio, merita una considerazione l’esclusiva del TG1 avviata un paio di sere fa e continuata fino a questa mattina. Vedremo nel corso della giornata.
Che fa il Tg1? Irrompe nell’appartamento del ragazzo che ha ospitato la giovane Tatiana di Nardò, ampiamente maggiorenne, e lo apre come la famosa scatoletta di tonno. Non solo due giorni fa, il Tg Rai non molla: continua.
Su questa (non)storia il Tg1 fa come i contenitori di indifferenziata del pomeriggio televisivo: ci vuole campare a lungo, per giorni, magari per settimane; col mestolo prova a portare a galla dell’altro (che non c’è) per camparci a lungo.
Il Tg1 due giorni fa è entrato nella casa del giovane che ha ospitato Tatiana, ha scrutato tutto, da cima a fondo, e ci ha offerto il tutto gratuitamente (abbonamento a parte), sottolineando il gran disordine dell’appartamentino, dandoci la clamorosa notizia che nell’appartamento c’erano pure stoviglie per mangiare e pure la tv.
Nel racconto invasivo e dettagliato del Tg1 si salvano le lenzuola, i peletti e altre tracce biologiche che lì, di certo, si nascondono. Tutto in esclusiva (Wow!) ci tiene a dire il TG1, che dell’etichetta “Esclusiva” fa un uso quotidiano, un abuso che fa ridere anche la più piccola emittente europea.
In quell’appartamento incasinato non si è consumato alcun delitto (non siamo a Garlasco, Chiara è ostaggio dei contenitori pomeridiani dell’indifferenziato modelli del Tg1), e non è stato rifugio di pericolosi latitanti. Eppure, eccolo lì, vivisezionato come fa la polizia scientifica quando c’è il morto; eccolo nei nostri schermi mentre si è a cena.
Perché? Perché, ormai tra l’indifferenziato del pomeriggio e la vecchia e malconcia nave ammiraglia la differenza è solo tra chi riesce a scavalcare con più disinvoltura la linea della privacy e quella del trash. Una bella partita.
Poco importa se l’informazione sprofonda, sempre più giù, nell’indifferenziata. Onofrio Dispenza.
